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HomeItalia735 medici alzano la voce: «No a vaccini obbligatori e app immuni»

735 medici alzano la voce: «No a vaccini obbligatori e app immuni»

Vaccini obbligatori: medici e infermieri protestano contro la possibile sperimentazione del nuovo vaccino, contro l’obbligo vaccinale in Lazio e sulle misure restrittive in atto. 

Non ci stanno a sottoporsi a vaccini obbligatori neppure medici e infermieri e lo sottoscrivono a chiare lettere nei comunicati pubblicati dalle loro associazioni.

Dopo il Sindacato dei Militari e quello della Polizia (SAP), anche l’AADI (Associazione Avvocatura degli Infermieri) e l’AMPAS (Associazione Medici per un’Alimentazione di Segnale) intervengono sulla questione.

L’AADI ha pubblicato il 20 aprile un comunicato indirizzato ai Ministri della Salute e della Difesa avente per oggetto “contestazione sperimentazione vaccini su infermieri militari.

L’Associazione aderisce inoltre all’interrogazione parlamentare n. 4-05185 presentata dall’onorevole Sara Cunial il 9 aprile scorso, con alcune precisazioni.

Innanzitutto si sottolinea che “gli human challenge trials dei vaccini candidati contro il Sars-Cov-2, non sono immuni da reazioni anafilattiche e possono radicare gravi patologie neurologiche ed ematologiche anche infauste“.

Inoltre “sul piano giuridico è fortemente dubbia la legittimità costituzionale (art. 2,13 e 32 ) di una sperimentazione clinica su soggetti in condizioni fisiche ottimali”.

L’Associazione chiede quindi ai Ministri di vietare agli infermieri militari di partecipare alla sperimentazione.

I medici di AMPAS contro i vaccini obbligatori: “Garantire il diritto alla scelta di cura e riaprire l’Italia”

Oggi anche l’Associazione Medici per un’Alimentazione di Segnale esce con un lungo comunicato, in cui si esprime grande preoccupazione per ciò che sta accadendo.

La lettera, a nome dei 735 iscritti, fa il punto su quella che considerano una “deriva autoritaria in atto” durante l’emergenza Coronavirus.

In questo periodo sono stati gravemente lesi alcuni diritti costituzionali (la libertà di movimento, il diritto allo studio, la possibilità di lavorare, la possibilità di accedere alle cure per tutti i malati non-Coronavirus) e si profila all’orizzonte una grave lesione al nostro diritto alla scelta di cura“.

Nella lettera si elencano tutte le questioni che stanno affliggendo il paese: danni economici, conflitti di interesse, danni alla salute psicofisica di adulti e bambini.

Viene trattata anche la questione relativa alla libertà di scelta in ambito sanitario, ponendo il focus sulla questione vaccini.

Secondo l’AMPAS il vaccino per il CoVid-19 “è una “scommessa” (è esperienza comune a ogni inverno che molte persone vaccinate si ammalino comunque)“.

E non manca un riferimento alla delibera del presidente Zingaretti, che da settembre prevede la vaccinazione obbligatoria per i sanitari e gli over 65.

La regione Lazio propone l’obbligatorietà per tutti i sanitari e tutti gli over65 di effettuare vaccinazione antinfluenzale ordinaria, violando ancora una volta (se l’obbligo fosse reale) il diritto costituzionale alla scelta di cura. E i difensori della costituzione, muti“.

Criticate anche le modalità del lockdown italiano, mettendo in evidenza le misure adottate in altri paesi, che comporteranno un “disastro economico epocale“.

Le richieste che portano avanti sono l’immediato ripristino della legalità istituzionale e costituzionale e del diritto al lavoro, all’istruzione e alla libertà di cura.

Di seguito un video del dottor Luca Speciani, direzione scientifica dell’AMPAS, del 19 marzo: