di Pietro Di Martino – In Abruzzo vince il popolo, quello che dà valore alla tradizione, che lavora e non cerca reddito, che affronta i terremoti e non dimentica. Non dimentica i morti e l’assenza dello Stato!
La Lega stravince, bene Fratelli D’Italia, in discesa il M5S e malissimo FI e Pd. Il candidato Fdi Marco Marsilio ha vinto con il 48,03% dei consensi.
Secondo posto per Giovanni Legnini (centrosinistra) con il 31,28% e terzo per Sara Marcozzi (M5s) che si ferma al 20,2%.
Possiamo dirlo: il sorpasso della Lega era prevedibile. Lo era perché Salvini sta lavorando bene da un punto di vista istituzionale e mediatico, sicuramente più mediatico che istituzionale.
Lo hanno criticato per le divise, per i suoi selfie e per la determinazione sulla questione immigrazione ma del resto, chi lo ha votato, chiedeva esattamente questo e dunque di cosa ci si stupisce?
A torto o a ragione sta mantenendo le promesse fatte e questo fa la differenza, soprattutto in considerazione del fatto che non accadeva da decenni.
Un sorpasso agevolato da un M5S che non riesce a dare risposte concrete e che, al contrario della Lega, deve scontrarsi quotidianamente con le tante contraddizioni interne.
Dal Presidente della Camera Fico, perennemente in disaccordo con buona parte della linea di Governo, ai tanti deputati e attivisti che non sono più disposti a Governare con la Lega.
Il movimento discute e il Pd affonda
Quella parte del movimento che invece sostiene il Governo giallo-verde deve fare i conti con i toni di Di Battista, con la Tav, con un Di Maio nell’ombra e con un Presidente del Consiglio che sussurra alla Merkel e strizza l’occhio alle ONG.
Ma la sconfitta più pesante è ancora a sinistra! Un flop clamoroso, una marea di liste civiche per raggiungere il secondo posto. Il Pd continua la sua discesa e sembra davvero inarrestabile.
Ha smesso di ascoltare e parla, parla tanto e lo fa attraverso giornalisti e intellettuali. Da Saviano al filosofo Cacciari, da Fazio all’Annunziata passando per la Boldrini fino al fotografo Toscani è tutto un tripudio di lezioni.
La vera forza della destra sono loro: quelli che sentenziano dall’attico o giudicano da comode poltrone. Forse la sinistra dovrebbe far parlare i giovani.
Giovani come Dario Corallo, profetico e giusto quando dal palco dell’Assemblea nazionale del Pd disse: “Occupiamoci di chi è svantaggiato, del 99% delle persone che non hanno la possibilità di far parte del ‘meglio’ della società. E non umiliamoli se avanzano dei dubbi come un Burioni qualsiasi”.
Obbligo dei vaccini determinante in Abruzzo
A proposito di Burioni, ecco l’aspetto determinante per il sorpasso della Lega sul M5S che molti hanno volontariamente snobbato: la libertà di scelta.
Sull’obbligo dei vaccini il movimento aveva fatto tante promesse. L’attuale Ministro della Sanità Giulia Grillo era contraria alla Legge Lorenzin.
Determinante anche la candidatura di Maria Di Domenico per la Lega, donna da sempre sensibile al tema vaccinale. Capace tra l’altro di strappare anche una dichiarazione importante al Vicepremier poche ore prima del voto.
In un video Matteo Salvini si dice favorevole alla libertà di scelta ma vincolato dai 5stelle. Onor del vero, anche sulla Tav c’è scontro e in questo caso Salvini si è fatto sentire, verrebbe da chiedersi come mai non lo abbia fatto rispetto all’obbligo.
Ma dopo questo risultato non ha più scuse, dovrà fare qualcosa o perderà quel largo consenso avuto anche grazie a chi ha voluto dargli fiducia rispetto a una questione in sospeso e certamente tra le più importanti.
E dunque: chiudete il sipario, lo spettacolo è finito. Nessuna giuria radical-chic ma il popolo che decide, non siamo mica a Sanremo.
Solo una piccola nota, sarebbe stato bello se approfittando di queste elezioni in Abruzzo, qualcuno avesse parlato del tema dei temi che fu caro al professor Giacinto Auriti: la proprietà popolare della moneta.