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Latte sardo, accordo raggiunto sul prezzo: 74 centesimi al litro

Trovato l’accordo sul prezzo del latte sardo: l’intesa ottenuta l’8 marzo prevede l’impegno di un conguaglio a novembre in base al prezzo di mercato del pecorino romano.

Finalmente è stato raggiunto l’accordo tra i pastori sardi e gli industriali sul prezzo del latte ovino a 74 centesimi al litro Iva inclusa.

La cifra rappresenta l’acconto, a cui seguirà un conguaglio in autunno che dipenderà dalle vendite delle forme di pecorino romano.

Il ministro dell’agricoltura Gianmarco Centinaio ha dichiarato di essere soddisfatto di questo accordo appena concluso a Sassari.

Latte sardo: protesta, richieste, trattativa e misure adottate

Da settimane gli allevatori manifestano gettando migliaia di litri di latte sulle strade della Sardegna, oltre a creare blocchi stradali e manifestazioni.

Chiedono che i consorzi industriali paghino una cifra equa per la loro materia prima che serve in gran parte per produrre il pecorino romano. La soglia oggi è inferiore a 60 cents al litro.

Nel 2016 il prezzo del latte era pari a 1,20 euro al litro.  Poi è calato a 60 centesimi nella prima metà del 2017, è risalito a 85 tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018, mentre adesso è tornato ai minimi.

Gli allevatori hanno proposto di portare subito il prezzo del latte a 80 centesimi al litro, e puntare ad un euro quando a regime. La trattativa era partita dalla base di 72 centesimi stabilita 10 giorni fa.

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Sull’esito positivo della vertenza dei pastori sardi hanno fatto la differenza le misure per 29 milioni di euro annunciate dal ministero.

All’incontro decisivo erano presenti i rappresentanti dei pastori e delle aziende di trasformazione, esponenti di governo, funzionari della Regione Sardegna e associazioni di categoria.

Le misure governative saranno così ripartite: 14 milioni di euro per il ritiro del formaggio in eccesso, 10 milioni per sostenere i piani della filiera ovina e 5 per abbattere gli interessi pagati dagli allevatori sui prestiti.