Una coppia britannica accusata di aver pianificato l’omicidio del figlio adottivo per incassare i soldi dell’assicurazione non sarà estradata.
Arti Dhir, 55 anni, e suo marito Kaval Raijada, 30 anni, sono una coppia britannica che nel 2015, dopo un viaggio nel Gujarat, in India, hanno adottato Gopal Sejani, un ragazzo di 11 anni.
Il bambino abitava con la sorella e il marito, in povertà, e sia lui che la sua famiglia erano convinti che questa scelta avrebbe permesso a Gopal una vita migliore.
Purtroppo il sogno è presto svanito. Gopal non è mai arrivato a Londra dalla coppia britannica perché, mentre le carte dell’adozione giungevano al completamento, è stato rapito e pugnalato.
Nell’aggressione, oltre a Gopal, ha perso la vita anche il marito della sorella, Harsukh Kardani, che ha tentato di salvare il ragazzo.
A quanto pare la coppia britannica aveva stipulato un’assicurazione sul ragazzo indiano che prevedeva un pagamento di 150.000 £ in caso di morte.
Una circostanza un po’ sospetta che, nel 2017, portò all’arresto di Arti Dhir e Kaval Raijada. A sostegno dell’accusa anche la confessione di uno dei sicari arrestati in India e i pagamenti che la coppia britannica gli aveva versato per assoldarlo.
Nonostante queste premesse, ieri la Corte Suprema ha preso una decisione molto discussa: i giudici hanno evitato l’estradizione dei due perché violerebbe i loro diritti umani.
Coppia britannica non sarà estradata in India
La decisione presa ieri dalla Corte Suprema lascia la coppia britannica libera di camminare per le strade della Gran Bratagna.
Il giudice Dingemans ha confermato il rifiuto dell’estradizione dei due accusati, nonostante il governo indiano fosse ricorso in appello.
La decisione è stata presa sulla base del fatto che i due avrebbero dovuto affrontare una condanna per doppio omicidio in India, con la prospettiva di una condanna all’ergastolo senza condizionali.
Come riportato dal Daily Mail, il deputato conservatore Tim Loughton ha affermato: «Vogliamo davvero sospetti assassini di bambini che vagano per le strade di Londra?».
«Questo è un crimine assolutamente atroce. Spetta al sistema giuridico indiano decidere la pena adeguata e non dovremmo ostacolare la giustizia per rispetto alle vittime», dice Loughton. – Foto da BBC