Dagli anni ’70 in poi la storia dell’umanità è costellata di disastri provocati all’ambiente: ecco quali sono stati i peggiori.
Uno degli argomenti più chiacchierati del momento è quello del rapporto che l’uomo ha sempre avuto con l’ambiente.
Negli ultimi cinquant’anni il massiccio sfruttamento delle risorse del nostro pianeta e la poca attenzione all’impatto sull’ambiente ha provocato numerosi disastri.
Come riporta il CBS News ce ne sono almeno 11 che hanno lasciato una profonda ferita al nostro ambiente, causando anche vittime.
Il più tristemente celebre è il disastro nucleare di Chernobyl: il 26 Aprile 1986 il reattore 4 esplose provocando danni ancora oggi incalcolabili.
Un altro disastro ancora oggi ricordato è quello di Fukushima: nel Marzo 2011 uno tsunami ha danneggiato la centrale nucleare sita in Giappone.
Il Giappone in precedenza aveva già vissuto un disastro simile: un incidente in un impianto di lavorazione dell’Uranio a Tokaimura il 30 Settembre 1999.
Ma sono gli Stati Uniti che detengono il primato per la quantità di danni all’ambiente: ben 4 disastri.
In 50 anni l’ambiente ha subito numerosi disastri causati dall’uomo in tutto il mondo
Nell’Aprile 2010 un’esplosione nel Golfo del Messico davanti a New Orleans in Louisiana ha ucciso 11 persone e ha fatto rovesciare quasi 5 milioni di barili di petrolio in mare.
Il petrolio è nuovamente protagonista nell’incidente di Exxon Valdez in Alaska quando una petroliera finì per versare 11 milioni di litri di petrolio nel Marzo 1989.
Una parziale meltdown nucleare in uno dei reattori della centrale di Three Mile Island in Pennsylvania nel Marzo 1976 contaminò pesantemente l’ambiente circostante.
Infine Love Canal, il quartiere interamente costruito sopra una discarica di rifiuti tossici che ha provocato ingenti danni alla salute dei residenti.
Un altro disastro avvenne nel Dicembre 1984 quando una fuoriuscita da una fabbrica di pesticidi a Bhopal in India provocò 2850 morti.
In Asia l’uomo annovera almeno altri due disastri all’ambiente. Il primo riguarda i giacimenti petroliferi in Kuwait distrutti nel 1991 dalle truppe di Saddam Hussein.
Il secondo riguarda il Mare d’Aral, oggigiorno diventato un deserto e cimitero di navi arrugginite apparso agli occhi del mondo nell’Aprile 2010.
Anche l’Italia è tristemente presente: nel Luglio 1976 una perdita di diossina da una fabbrica di Seveso, vicino Milano, portò alla morte più di 80 mila animali. Cogliamo questo tempo di quarantena per riflettere sul futuro del nostro ambiente.