L’ameba mangia cervello è un organismo che vive in acqua dolce e può scatenare un’infezione mortale nell’uomo. Ecco cosa c’è da sapere.
La Naegleria fowleri, comunemente chiamata ameba mangia cervello, è un organismo monocellulare che vive sia in ambienti naturali come laghi e stagni, sia nelle piscine e nella Spa.
Come infetta l’uomo. L’ameba non infetta una persona che beve o ingoia l’acqua che la contiene: deve entrare dal naso per causare gravi danni nell’uomo.
Una volta entrata cerca un appiglio sulla mucosa, per poi risalire lungo i nervi olfattivi fino ad arrivare al cervello della vittima. Arrivata al tessuto cerebrale comincia a distruggerlo e scatena la meningoencefalite amebica primaria, un’infezione che può portare alla morte in poco tempo.
Sintomi. Se l’ameba mangia cervello riesce ad arrivare al cervello i sintomi riscontrati sono: mal di testa, vomito, nausea, febbre alta, convulsioni, perdita di equilibrio, rigidità del collo e confusione.
La gravità delle complicazioni derivano anche dal soggetto infettato. Anziani, bambini e persone con sistema immunitario debole sono sicuramente più a rischio.
Cura. L’infezione di questa ameba può essere curata con un farmaco antimicotico ma solo se i medici riescono a dare una diagnosi in fretta. Infatti la problematica più grande è proprio quella di riconoscere l’infezione che spesso è confusa con altre forme di meningite, il cui trattamento non è efficace contro la Naegleria fowleri.
Come difendersi. I soggetti più a rischio sono coloro che fanno sport acquatici in acque dolci come immersioni e sci d’acqua. Per chi li pratica (ma vale per tutti) la miglior prevenzione è quella di usare un tappanaso in modo da chiudere la porta di ingresso di questa ameba mangia cervello. Anche nel caso di lavaggi nasali non usate mai acqua del rubinetto ma sempre acqua distillata o sterile.
Ameba mangia cervello: diffusione in Italia
Abitando soprattutto laghi, stagni, piscine e Spa le notizie delle morti che si leggono destano preoccupazione anche negli italiani.
Per prima cosa è giusto precisare che il verificarsi delle infezioni da ameba mangia cervello in realtà sono eventi abbastanza improbabili.
Per quanto riguarda invece l’Italia il rischio di pericolo di incontrare questo organismo sono remote. Come spiega Giovanni Maga, virologo dell’Istituto di Genetica del CNR di Pavia:
«Per sfociare in un’infezione, l’acqua che ingeriamo deve contenere un numero davvero alto di protozoi, spiega. Si sono adattati ad ambienti temperati e, nonostante il cambiamento climatico possa ampliare la loro zona di adattabilità, non è verosimile che possano diffondersi autonomamente».