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HomeSaluteAnsia? L'80% delle preoccupazioni è immaginario, ecco come eliminarlo

Ansia? L’80% delle preoccupazioni è immaginario, ecco come eliminarlo

Oggigiorno sempre più persone soffrono di quella che viene definita “ansia moderna”. Ma di cosa si tratta esattamente?

Negli ultimi decenni passiamo la maggior parte del nostro tempo a preoccuparci di ipotetici eventi negativi: una malattia, la perdita di una persona che amiamo, un licenziamento, ecc..

Con l’arrivo di internet e i telegiornali 24 ore su 24, la situazione è peggiorata drasticamente. La persona ansiosa ha perennemente la sensazione di trovarsi in una condizione di stato di allerta e si preoccupa per ogni minima cosa che deve fare, poiché teme di fallire o di incappare in qualche difficoltà.

Chi soffre d’ansia si sente sopraffatto anche dalle cose più banali e queste paure immotivate spesso compromettono anche il rapporto con gli altri.

Fondamentalmente ci preoccupiamo di cose che non fanno parte del presente e che potrebbero non accadere mai.

Il secolo scorso il noto scrittore Mark Twain scrisse che “Gran parte della mia vita è stata spesa a preoccuparmi di cose che non sono mai accadute.

È interessante ciò che è emerso dagli studi di alcuni psicologi: l’ansia moderna si baserebbe su cinque diverse categorie di preoccupazioni, quattro delle quali sono immaginarie. Questo significa che solo una categoria riguarderebbe preoccupazioni reali.

Ansia, tra passato e futuro

Secoli fa il grande filosofo Seneca studiò la tendenza dell’uomo a concentrarsi sui lati negativi delle cose e la sua preoccupazione eccessiva per ogni situazione.

Ecco ciò che scriveva: “gli animali selvaggi scappano dai pericoli che incontrano nella loro realtà e, una volta in salvo, non si preoccupano più. Noi invece ci tormentiamo dal passato e da ciò che succederà in futuro.

Già a quel tempo il filosofo aveva intuito che la mente umana viaggia incessantemente tra il passato e il futuro, tra gli errori commessi e quelli che potremmo commettere, tra le tragedie che abbiamo vissuto e quelle che potrebbero accaderci.

Nella corrispondenza con l’amico Lucilio, Seneca affermava: “Non essere infelice prima che la crisi arrivi, poiché i pericoli che soffri prima che ti minaccino realmente, potrebbero non raggiungerti mai.

Poi ci consiglia: “certe cose ci tormentano più del necessario; altre ci tormentano prima che arrivino e altre ancora ci tormentano quando non dovrebbero tormentarci affatto. Abbiamo l’abitudine di esagerare, immaginare o anticipare la tristezza.

Seneca dedicò molti altri scritti a questo disturbo dell’uomo, che noi vi invitiamo a cercare e a leggere, poiché la sua saggezza vi sarà sicuramente di grande aiuto.

Noi ci limitiamo a sintetizzare il suo consiglio: la vita è una sola e non serve a niente sprecare energie in pensieri negativi e paure illogiche che ci sottraggono felicità e creatività.