HomePoliticaDecreto Crescita, Salvini contro Di Maio? "Troppi no e troppa lentezza"

Decreto Crescita, Salvini contro Di Maio? “Troppi no e troppa lentezza”

È stato approvato il decreto crescita “salvo intese”, mentre l’accordo sul discorso banche e rimborsi viene rinviato a martedì 9 aprile.

In attesa del consueto comunicato ufficiale, le novità principali riguardano le imprese, con misure finalizzate ad incentivare anche gli investimenti delle famiglie.

Al consiglio dei ministri hanno discusso anche del tema delicato sulle norme per velocizzare i rimborsi ai risparmiatori truffati coinvolti, ma senza concretizzare.

In altre parole, nel decreto crescita non sarebbero entrate le norme volute inizialmente dal ministro dell’Economia Giovanni Tria.

Su questo punto c’è stato un vero e proprio braccio di ferro tra il Ministro dell’Economia ed il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio.

Queste norme avrebbero modificato gli accordi assunti con le associazioni dei risparmiatori. Di Maio ha dichiarato: “Nessuna norma può essere inserita senza accordo delle associazioni”.

Il vicepremier quindi ha assunto l’impegno di convocare le associazioni dei risparmiatori lunedì alle ore 12, e poi martedì 9 aprile.

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Decreto crescita: la reazione di Salvini

La reazione di Salvini al rinvio non si fa attendere : “Troppi no e troppa lentezza. Serve un cambio di passo. La Lega vuole più concretezza“.

E aggiunge: “Ci aspettiamo risposte serie e reali per i risparmiatori, lo sblocco agli indennizzi per i truffati, e basta bloccare il Paese con i no“.

E conclude che devono partire cantieri, flat tax, togliere la burocrazia inutile, riformare il codice degli appalti, fare la riforma della giustizia: insomma fatti concreti.

Tra le indiscrezioni vi è la possibilità che il testo del decreto legge sia stato modificato in maniera rilevante, arrivando ad includere più di 50 articoli.

Tra le novità del decreto troviamo: la proroga del super ammortamento, la semplificazione di ecobonus e sismabonus e la modifica della mini-Ires.

Inoltre le nuove agevolazioni per favorire il rientro dei cervelli fuggiti all’estero e le norme per la tutela del made in Italy.

Su quest’ultimo si istituisce un registro nazionale per i marchi con almeno 50 anni e un fondo per la tutela da 100 milioni di euro.

Prende il via libera la conversione in equity di una parte del prestito dello Stato per Alitalia: 900 milioni di euro concesso alla compagnia nel maggio 2017.

Con il decreto crescita stanzieranno 500 milioni di euro ai comuni di tutta Italia per avviare opere pubbliche nei settori energetico e sviluppo sul territorio.

Si parla di 50.000 euro per i Comuni fino a 5.000 abitanti ad un massimo di 250.000 euro per quelli oltre i 250mila abitanti.

Insomma c’è tantissima carne sul fuoco e si prospetta che il provvedimento sarà ben più ampio dello schema inizialmente predisposto.