Fabio Loscerbo, l’avvocato trentanovenne specializzato in pratiche legate all’immigrazione, è finito ai domiciliari. Durante le perquisizioni da parte della squadra mobile di Bologna, sono stati trovati duecentomila euro in contati.
Le accuse, secondo quanto riportato dal quotidiano Libero, sarebbero: falso ideologico in atto pubblico per induzione in errore, contraffazione e utilizzo di documenti al fine di determinare il rilascio del permesso di soggiorno e favoreggiamento della permanenza in clandestinità nel territorio italiano.
Sempre nell’articolo di Libero si fa cenno all’appartenenza dell’avvocato agli ambienti di sinistra. Candidato nel 2019 a sindaco di Malalbergo, oggi è uno dei sostenitori in Emilia Romagna del candidato Pd Stefano Bonaccini.
L’indagine, partita dopo una segnalazione arrivata dall’ufficio immigrazione, che aveva notato un aumento di domande di protezione internazionale, è iniziata nel 2018. Complice dell’avvocato e anch’egli raggiunto dal provvedimento, Farouk Zoghlami, un tunisino di cinquantasette anni.
Un anno fa il post di Fabio Loscerbo che prendeva in giro Salvini
Grazie al “lavoro” di Loscerbo e del suo braccio destro, gli stranieri riuscivano a ottenere permessi di soggiorno con estrema facilità. Per ogni pratica – scrive Il Giornale – i due si mettevano in tasca una somma tra i trecento e i cinquecento euro.
“Pazzesco, non ho parole” ha commentato la candidata in Emilia Romagna della Lega Lucia Borgonzoni. Anche il suo leader Salvini ha voluto commentare la vicenda: “Bell’esempio di campione della sinistra buonista dei porti aperti… per mangiarci su! Vergogna dell’Emilia Romagna e dell’Italia”.
Esattamente un anno fa, l’avvocato Loscerbo scriveva su Facebook: “Un CIAONE a Salvini”, riportando il decreto del tribunale di Bologna nel quale veniva riconosciuto il diritto al permesso di soggiorno per motivi umanitari.
Evidentemente l’ennesima buona occasione per l’avvocato di far fruttare al meglio il giro di permessi da distribuire ai tanti immigrati che si rivolgevano al suo studio. Una storia triste e di una gravità inaudita. Non soltanto da un punto di vista giuridico ma soprattutto etico-morale.