L’imprenditore toscano Stefano Mugnaini è stato arrestato con l’accusa di evasione fiscale per un importo pari a 3 milioni di euro: gestiva un centro di accoglienza per migranti.
Il 18 luglio scorso ho scritto un articolo sugli arresti a Imperia di quattro persone che gestivano centri di accoglienza straordinari per gli immigrati.
L’organizzazione dichiarava un numero maggiore di migranti rispetto a quello reale incassando ingenti somme di denaro pubblico: una frode pari a un milione e trecento mila euro.
Il procuratore aggiunto, Grazia Padrella, parlò esplicitamente di “migranti trattati come bestie”. Le accuse erano associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato e riciclaggio.
Centro di accoglienza trasformato in business
L’articolo sulle coop di Imperia concludeva con questa frase: “Fatti che purtroppo lasciano poco spazio a dubbi: il business sui rifugiati è più che conclamato”. Ed ecco l’ennesima conferma.
Questa volta è il turno di un imprenditore Toscano arrestato con l’accusa di evasione fiscale per tre milioni di euro attraverso l’emissione di fatture false da diciassette milioni nel periodo 2012 / 2017.
Si chiama Stefano Mugnaini, ha 44 anni ed è presidente del consorzio di coop Multicons. Tra i beni sequestrati tre abitazioni e vari conti correnti. Firmatario del provvedimento il gip del tribunale di Firenze Angelo Antonio Pezzuti.
L’indagine è partita da un controllo sui fondi pubblici destinati all’accoglienza degli immigrati diretta dal procuratore Giuseppe Creazzo e coordinata dal procuratore Leopoldo De Gregorio.
Secondo le accuse l’imprenditore non avrebbe soltanto falsificato le fatture ma anche omesso il pagamento dei versamenti sulle imposte dovute; in alcuni casi anche dei contributi previdenziali.
“Voglio complimentarmi innanzi tutto con la Guardia di Finanza per le indagini svolte. Oggi è stato demolito il tanto incensato sistema toscano dell’accoglienza”.
Questo il commento del consigliere regionale toscano Jacopo Alberti (Lega), pubblicato sul quotidiano Il Giornale.
L’imprenditore, Stefano Mugnaini, ora si trova agli arresti domiciliari. Insomma, la solita “accoglienza” a scopo di lucro di cui il nostro Paese sembra proprio non poter fare a meno.