L’avvocato Edoardo Polacco spiega con un nuovo video la verità sul Decreto Rilancio, smontandone diversi punti.
Il decreto presentato in conferenza stampa dal presidente del Consiglio Conte, insieme ai ministri Gualtieri, Patuanelli, Bellanova e Speranza, prevede lo stanziamento di 55 miliardi per far ripartire il Paese.
C’è però un avvocato, che in questo periodo è diventato molto popolare, che spiega in modo comprensibile cosa si celi dietro ai vari decreti, spesso non chiari.
Si tratta dell’avvocato Edoardo Polacco (questo è il suo sito). Ieri si è dedicato particolarmente al decreto Rilancio e al decreto legge n.30 del 10 maggio.
«Non so se l’ha fatto qualcuno in Italia e non so se l’abbia fatto qualche ministro. Noi abbiamo letto tutto il decreto [che supera le 400 pagine, n.d.r.]», ha esordito.
«Il decreto di basa su 55 miliardi, una cifra enorme — ha continuato Polacco — che sembrerebbe essere destina agli italiani. Ma anche lo scorso decreto sembrava dover sostenere tutti con cassa integrazione o altri incentivi però in tanti non hanno visto un euro».
Nella premessa ha introdotto il contenuto della diretta: avrebbe esaminato alcuni degli articoli del decreto Rilancio per far capire agli italiani «quello che viene occultato».
«Questo decreto non dà un euro quasi a nessuno. Adesso vi spiego quali sono i sotterfugi giuridico amministrativi per farlo».
Avvocato Polacco su stato di emergenza e forze dell’ordine
Proroga dello stato emergenziale. È il primissimo punto che mette in luce l’avvocato. Con la proroga di sei mesi a partire dal 31 luglio: «l’Italia è per legge in uno stato di emergenza che consente le leggi speciali fino gennaio 2021».
«Saremo governati con legge emergenziale, quindi con la sospensione di una valanga di diritti. Questa è la prima notizia che nessuno ha riportato ed è la drammaticità di questo decreto Rilancio».
Articolo 23. Passa poi a parlare della destinazione dei 55 miliardi messi in campo.
«Gli unici soldi veri a chi sono stati destinati? Alle Forze dell’odine: 37 milioni, più 1.391.200 euro, più 4.516.312 euro. Una valanga di soldi per lo straordinario e le protezioni. Gli anni passati — ha affermato l’avvocato Polacco — non hanno dato un euro alle forze di polizia. Stranamente in questo periodo in cui i cittadini devono essere tartassati da centinaia di migliaia di verbali, piovono soldi a palate».
E ha aggiunto: «Ne siamo felici perché ogni giorno svolgono un ruolo essenziale nella nostra società. Ma stranamente si ricordano di dar loro i soldi solo in questo momento in cui vengono mandati per strada a fare i verbali ai cittadini che, oltretutto, per la maggior parte sono illegittimi».
Bonus vacanze
Articolo 183: Tax Credit vacanze. Purtroppo ha messo in luce le ambiguità anche del bonus vacanza, che era piaciuto a molti italiani: «500 euro per ogni nucleo familiare, una bella notizia, altri soldi reali. No, è tutto uno scherzo, andiamo a vedere».
«Guardate quale architettonico ingegno – perché questo lo ha scritto un architetto non un giurista – hanno trovato per non dare un euro», ha aggiunto.
Dal decreto Rilancio: “Il credito è fruibile esclusivamente nella misura dell’80 per cento, d’intesa con il fornitore presso il quale i servizi sono fruiti, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto e per il 20 per cento in forma di detrazione di imposta in sede di dichiarazione dei redditi da parte dell’avente diritto. Lo sconto di cui al comma 4 è rimborsato al fornitore dei servizi sotto forma di credito d’imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione”.
Ma cosa vuol dire questo? Se l’albergatore o il proprietario dell’hotel non è d’accordo con il Governo, non potrete usufruire del bonus.
L’avvocato ha spiegato meglio: «Non c’è un euro, niente. L’albergatore dovrebbe farci uno sconto, per poi andare dal commercialista a fine anno e dire che sul credito di imposta dell’anno prossimo dovrà recuperare questi soldi».
«Ma secondo voi ci sarà un albergatore che dirà sì a questa proposta? Già è stato chiuso tre mesi, è senza soldi, è rovinato, dovrà fare tutti gli investimenti per le varie protezioni e dovrebbe rinunciare a 500 euro per famiglia perché nel 2021 avrà un credito d’imposta. Ma siamo folli?»
Edicole e tabaccherie, avvocato Polacco: «È una presa in giro»
Articolo 192: Bonus una tantum edicole. L’avvocato ha cominciato l’analisi di questo punto mettendo in risalto la figura degli edicolanti e dei tabaccai: «Sono due categorie che hanno retto in questi mesi il tessuto sociale della città, rimanendo sempre aperti. Sono stati un elemento essenziale ma nessuno li ha ringraziati. Ora fanno finta di ricordarsi di loro ma li stanno prendendo in giro».
Dal decreto: “È riconosciuto un contributo una tantum fino a 500 euro, entro il limite di 7 milioni di euro per l’anno 2020. […] Nel caso di insufficienza delle risorse disponibili rispetto alle richieste ammesse, si procede alla ripartizione delle stesse tra i beneficiari in misura proporzionale al contributo astrattamente spettante ai sensi del comma 1”.
Leggendo l’articolo si nota subito che in caso di un numero di domande cospicuo, queste categorie potrebbero veder ridotto il loro contributo.
Polacco ha commentato: «Non solo fanno finta di dare i soldi ma danno termini per la domanda, documentazione da reperire, condizioni come l’assenza di debiti all’Agenzia delle Entrate. È una volgare presa in giro».
Decreto legge del 10 maggio: indagine ISTAT
«Mentre tutte le televisioni facevano vedere le immagini del nostro Governo all’aeroporto di Ciampino, ad accogliere la ragazza rapita e liberata, eravamo tutti distratti. Intanto ci rifilavano anche questo decreto [il DL n.30 del 10 maggio 2020, ndr]».
Articolo 1: Indagine di sieroprevalenza sul SARS-COV-2 condotta dal Ministero della salute e dall’ISTAT. “È autorizzato il trattamento dei dati personali, anche genetici e relativi alla salute, per fini statistici e di studi scientifici svolti nell’interesse pubblico nel settore della sanità pubblica, nell’ambito di un’indagine di sieroprevalenza condotta congiuntamente dai competenti uffici del Ministero della Salute e dall’Istituto nazionale di statistica”.
L’avvocato è scandalizzato dalla raccolta dei nostri dati genetici. Ma la parte del decreto che lo ha lasciato senza parole è quello che recita:
“L’ISTAT trasmette i dati anagrafici e il codice fiscale degli individui rientranti nei campioni di cui al comma 3, nonché degli esercenti la responsabilità genitoriale o del tutore o dell’affidatario dei minori d’età rientranti nei medesimi campioni. […] Richiedono ai fornitori dei servizi telefonici le utenze di telefonia dei clienti che dovessero rientrare nei campioni ovvero esercitare la responsabilità genitoriale o essere tutori”.
«Questo cosa vuol dire? I bambini che sono in casa famiglia saranno parte di questa sperimentazione perché non hanno nessuno che li difende. Chi gestisce le case famiglie prende 300 euro al giorno dallo Stato per ogni minore, quindi cosa farà? A me questo terrorizza», ha concluso.
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