Alfonso Luigi Marra è un avvocato cassazionista e un ex parlamentare europeo. È noto da anni per le sue battaglie, forse combattute con metodi un po’ bizzarri, contro il signoraggio bancario.
Già nel 1987 creò l’associazione Fermiamo Le Banche e il PAS, il Partito di Azione per lo Sviluppo. Sul suo sito scrive che il signoraggio è un crimine:
«Coperte purtroppo dalla magistratura, le banche centrali, tra cui la Banca d’Italia (BI) e la BCE, incredibilmente private (sotto mentite spoglie pubbliche), praticano il crimine del signoraggio primario, mentre le banche di credito praticano il ben più grave signoraggio secondario».
L’avvocato Marra sembra aver gradito l’iniziativa dei minibot del Governo. Riportiamo il suo post da Facebook.
Marra: minibot, futura moneta senza signoraggio?
Il ‘minibot’ non hanno nulla a che fare con i bot. Sono invece vera e propria moneta di Stato, cioè emessa a costo zero, senza ‘comprarla’ dalla Banca Centrale Europea / Banca d’Italia pagandola con titoli di Stato.
Il problema è che, nell’attuale impostazione, quando, com’è previsto, queste monete impropriamente dette ‘minibot’ tornano allo Stato in pagamento di tributi, lo Stato non può più usarle, per cui i suoi crediti tributari verranno estinti in cambio di nulla.
Occorre quindi una ‘piccola’ modifica, cioè che lo Stato possa rimettere in circolazione i ‘minibot’ che vengono usati per pagargli le tasse e, voilà, il miracolo della loro trasformazione in moneta senza signoraggio è fatto.
Naturalmente ciò è in contrasto con i trattati, e l’Europa lo impedirà, ma serve ad aprire lo scontro sul tema monetario, a far capire alla gente l’incredibile delittuosità del gioco delle banche centrali, e ad avvicinare il momento in cui la magistratura sarà costretta (perché spontaneamente non lo farà mai), a furor di popolo, a fare ‘la retata dei mille’ (arrestare i primi mille responsabili) e processare il signoraggio.
La speranza, è chiaro, è che la Lega non ceda e sappia difendere la sua posizione diversamente che con gli attuali biascichii dei suoi ‘tecnici’, in modo che emerga la questione del signoraggio.