Un’azienda non trova operai da inserire nel proprio organico: si tratta di una coltelleria a Novate Milanese. “C’è una difficoltà enorme nel trovare ragazzi che si sporcano le mani”, ha detto il titolare.
“Stiamo cercando due arrotini, in otto mesi tre curriculum: sembra che nessuno abbia voglia di lavorare“. Sono le parole pronunciate da Antonio Ferrara, l’imprenditore che oggi è stato intervistato da Mattino Cinque, programma in onda sulle reti Mediaset.
Per il titolare dell’azienda, “l‘arrotino viene visto come un lavoro sporco”. Una situazione alquanto paradossale se consideriamo il numero di giovani disoccupati nella nostra Penisola.
Alla domanda del giornalista su quanto guadagna di media un operaio, l’imprenditore ha risposto: “Si parte dai mille e cento ai milleduecento euro con il contratto nazionale industria, per poi crescere e arrivare a mille e cinque, milleseicento euro a seconda dei livelli e degli straordinari”.
L’azienda che non trova operai
Durante il servizio sono stati intervistati due operai: “Ho iniziato ad affilare e pulire i coltelli – ha detto il primo ai microfoni di Mattino Cinque – ora sono capo reparto e guadagno quasi duemila e duecento euro al mese”.
L’altro intervistato ha detto che “i giovani di oggi non hanno la visione del lavoro manuale. Tendono più a cercare un altro tipo di lavoro, come quelli informatici, dove si adopera il computer”.
Il problema principale, spiega il titolare, riguarda soprattutto la poca voglia di fare sacrifici: “Per i giovani contano evidentemente altre cose come uscire o andare a ballare”.
“Noi facciamo molta fatica nel trovare collaborati […] c’è una difficoltà enorme nel trovare ragazzi che si sporcano le mani e che stanno otto, dieci ora in fabbrica con gli straordinari pagati”.
Il signor Ferraro ha spiegato che la sua azienda offre un servizio di pronto intervento ai propri clienti e che l’intervento può essere richiesto anche il sabato o la domenica.
Di fronte a questa richiesta, ovvero fare qualche straordinario nel fine settimana, “i ragazzi scappano”. Come se non bastasse, racconta il titolare, rispetto all’antico mestiere di arrotino “c’è molto snobismo”.
Nell’azienda di Novate Milanese si affilano sette milioni di coltelli all’anno e la continua richiesta di lavoro consente ad Antonio di poter assumere nuova manodopera. “Noi stiamo cercando diverse figure professionali, dall’operaio a livelli con ruoli dirigenziali”.
Purtroppo però, stando sempre alle parole dell’imprenditore, trovare persone è diventato molto difficile, soprattutto per le mansioni manuali.