Forse è arrivato il momento di mettere la parola fine al caso Balotelli, che sta già assumendo dimensioni spropositate.
Per fortuna è arrivato il martedì di Champions. Finalmente si ricomincerà a parlare di calcio giocato e si metteranno da parte le polemiche legate al caso Balotelli, che per tutta la giornata di oggi hanno occupato le prime pagine dei giornali.
Ovviamente anche qui ne abbiamo parlato nei giorni scorsi, riportando gli avvenimenti e le dichiarazioni. Ma la questione era talmente di semplice risoluzione che stupisce quanto ancora se ne parli.
Invece si è atteso quel tanto da lasciare che Balotelli e il suo antagonista, il capo ultras del Verona, si scambiassero frecciate e insulti per tutta la giornata di ieri. Il capo ultras del Verona oggi è stato punito con DASPO fino al 2030 e la curva del Verona squalificata per un turno.
Balotelli è passato all’incasso, guadagnandosi un po’ di pubblicità gratuita e reclamando la maglia della Nazionale, in vista del prossimo Europeo.
“Non dico che sono diverso dagli altri giocatori a cui hanno fatto gli stessi cori e gli stessi ululati. Ma il problema è che io sono italiano, dovrei tornare in Nazionale.” Così ha dichiarato in un’intervista alle Iene, come riportato dalla Gazzetta dello sport.
Partiamo da una considerazione: Balotelli non ha mai fatto nulla per risultare simpatico. Arrogante, strafottente, sempre sopra la righe. Sembra pensare che tutto gli sia dovuto, per un talento ricevuto dalla natura che ha gettato alle ortiche nel corso di questi anni.
Balotelli e la Nazionale
Questi atteggiamenti si traducono ogni domenica in fischi e “carinerie” assortite da parte dei tifosi avversari. Sono giustificati i cori razzisti? Assolutamente no, ma i tifosi provocano per creare nervosismo, e domenica hanno toccato il tasto dolente di Mario.
Avrebbero potuto e dovuto provocare usando un po’ di più l’intelligenza, dote che forse certi soggetti non possiedono, e non scadere in insulti beceri.
Questo ancor di più in un periodo in cui il razzismo viene usato come spauracchio e come arma di distrazione di massa. Ma mentre nei casi precedenti di questa stagione la cosa si è esaurita in un amen, Balotelli è un boccone troppo ghiotto.
I politici ne hanno subito approfittato per cercare visibilità. A Verona hanno pensato di denunciarlo per danno d’immagine alla città (sic). Qualcuno sicuramente cercherà di riproporlo come simbolo per spingere la legge sullo ius soli.
Il presidente della federazione Gravina ha dichiarato “Mi auguro ci sia in tempi rapidi una sua partecipazione attiva nel gruppo nazionale: sarebbe un messaggio straordinario verso il mondo che pensa di scoraggiare l’avversario facendo espressioni di quel tipo. Mario insieme a tutti i suoi compagni sarebbe un’immagine molto bella.”
L’immagine bella sarebbe che Mario si impegnasse e si meritasse realmente la convocazione, facendo una stagione super.
Per ora invece sembra che il merito ovviamente non sia importante. Mario e la FIGC forse pensano che non serva il talento, ma il colore della pelle giusto. Sicuramente a Mario poco importa. Ha ottenuto il suo risarcimento.