Botta e risposta tra Maurizio Sarri, allenatore della Juventus, e Poste Italiane dopo le affermazioni in conferenza stampa del tecnico toscano.
Che Maurizio Sarri sia un allenatore non convenzionale è ormai risaputo. Allergico alle buone maniere, nemmeno lo “stile Juventus” è riuscito a cambiare il tecnico toscano, che da quest’anno siede sulla panchina dei bianconeri.
Rigorosamente in tuta, Sarri è rinomato per essere poco elegante non solo nell’abbigliamento, ma anche nelle sue esternazioni durante le conferenze stampa. Nel corso della sua carriera ne ha avuto praticamente per tutto e tutti, dagli avversari, alle donne. passando per gli omosessuali.
L’ultima uscita “infelice” in ordine di tempo è quella che Sarri ha avuto nella conferenza stampa prima della semifinale di andata di Coppa Italia. Parlando delle pressioni del mestiere di allenatore, ha infatti affermato: “Se non volevo essere sotto esame, lavoravo alle Poste”.
La risposta a Sarri via Twitter e i commenti degli utenti
Tralasciando la forma grammaticale rivedibile, l’affermazione del tecnico toscano avrebbe potuto tranquillamente passare sotto silenzio. Nel mondo ipersensibilizzato dei social media invece, dove tutti si sentono in diritto di offendersi per qualsiasi cosa, l’uscita ha scatenato la risposta piccata di Poste Italiane.
Sui proprio profilo Twitter, Poste Italiane ha invitato “il signor Sarri a dedicare qualche minuto del suo prezioso tempo per informarsi che Poste è la più grande azienda del Paese, che viene scelta dai giovani laureati come tra le aziende più attrattive in cui lavorare, che è riconosciuta tra le prime 500 aziende al mondo per qualità della vita lavorativa, che ha realizzato tra le migliori performance di Borsa nel 2019 e che si colloca al terzo posto, a livello mondiale, tra le aziende italiane per immagine e reputazione”.
“Gli esami dunque, contrariamente a quanto sostiene Sarri, alle Poste ci sono eccome e l’azienda ne risponde ai cittadini, alle imprese e alle pubbliche amministrazioni”.
A chiudere il cerchio sono intervenuti proprio i cittadini, che nei commenti sotto al tweet incriminato invitano le poste a pensare a migliorare i servizi e non al buon Sarri.
”Invece di pensare a come rispondere a un allenatore, i vostri dirigenti dovrebbero forse pensare a come migliorare il pessimo servizio che fornite ai cittadini ogni giorno”.
”Il postino continua a mettere la mia posta nella cassetta dei vicini, nonostante il nome scritto sopra a caratteri cubitali. Quindi non so che tipo di esami facciate ai portalettere, ma il mio credo proprio non sappia leggere”.
A mettere tutti d’accordo arriva un utente che ne ha sia per il servizio delle Poste che per il gioco di Sarri. ”Le tre ore di attesa della scorsa settimana sono state più pallose di una partita di Sarri”.