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Bimbo di 3 anni morto a Vicenza: per il medico bastava acqua e zucchero

Cominciano a emergere i primi dettagli sulla tragedia del bimbo di 3 anni morto a seguito di un mal di pancia a Valli del Pasubio, Vicenza.

I genitori hanno rotto il silenzio e hanno rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui raccontano quello che è successo in quelle tragiche 12 ore.

Il padre di Giulio lo descrive come un bambino che correva, giocava, si arrampicava ogni giorno: «Non è possibile che un bambino forte e sano sia morto così, da un momento all’altro».

Lunedì mattina il bimbo di 3 anni stava ancora bene. Verso l’una ha cominciato ad accusare forti dolori alla pancia, tanto da far precipitare i genitori al pronto soccorso.

La mamma racconta che il medico le ha chiesto se Giulio fosse sempre così pallido e lei ha risposto che solitamente non lo era e per questo si erano preoccupati.

«Lui ha detto che forse era un po’ disidratato e che sarebbe bastata un po’ di acqua e zucchero», continua la mamma.

Al bimbo di 3 anni non è stata fatto nessun esame: solo palpazioni addominali e misurazione della febbre che era sopra la norma. I medici hanno somministrato quindi una tachipirina e lo hanno dimesso.

Il bambino una volta tornato a casa si è aggravato velocemente e i genitori sono tornati di corsa al pronto soccorso, ma era troppo tardi.

Bimbo di 3 anni morto in 12 ore dopo due ricoveri

Durante la seconda visita, in serata, il personale medico ha effettuato le analisi: «Alla fine hanno chiamato Erica e le hanno detto che avevano la diagnosi: diabete. Ma ormai era tardi, il sangue di Giulio era diventato troppo denso, tanto che hanno detto di aver faticato a lungo per il prelievo».

Il pubblico ministero Luigi Salvadori ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e ha incaricato i carabinieri di acquisire le cartelle cliniche.

Inoltre il pm ha disposto l’autopsia sul corpo del piccolo Giulio per far chiarezza su quanto sia accaduto.

La famiglia intanto si è rivolta a un avvocato di fiducia anche se ancora non vogliono puntare il dito contro nessuno, per adesso.

Però il padre sottolinea che «avrebbero potuto fare qualche esame in più, magari così sarebbe emerso qualche valore fuori scala, qualche campanello d’allarme. Invece non gli è stato fatto nessun prelievo di sangue, non gli è stata misurata la pressione, né la glicemia».

Il medico che aveva preso in cura Giulio è iscritto sul registro degli indagati e adesso aspettiamo i risultati dell’esame autoptico per definire le responsabilità sulla morte del piccolo.