Il leader della Lega, Matteo Salvini, si è recato questa mattina allo stabilimento Ama di Rocca Cecia per un giro di verifica in compagnia di consiglieri comunali e regionali.
“Siamo qui perché ci hanno invitato i lavoratori; come senatore della Repubblica vengo a visitare questo impianto che a detta di molti è vicino al collasso […] Roma e Lazio si dovrebbero dare un piano di smaltimento e valorizzazione dei rifiuti a impatto zero”.
L’arrivo, senza preavviso, non ha ottenuto però l’effetto sperato: un blitz a metà. Gli addetti dell’impianto Tmb romano hanno infatti impedito l’accesso per “motivi di sicurezza” legati alla manutenzione in corso della struttura.
Il fatto è stato ripreso in diretta e trasmesso sulla pagina Facebook di Salvini. ”Sono entrato in carceri di massima sicurezza a visitare i mafiosi, in depositi di ogni genere; è la prima volta che non mi fanno vedere la monnezza”.
Negato l’ingresso all’Ama, Salvini scrive al prefetto
Inutili i vari tentativi per entrare: “Nemmeno in due possiamo entrare, a bordo di una vostra macchina?”. ”Mi dispiace – gli risponde uno degli addetti all’impianto Ama – non è possibile entrare”. Poi chiede di chiamare l’amministrazione ma la risposta resta un secco no.
“Caro prefetto, questa mattina è accaduto un fatto a mio avviso gravissimo: è stato negato a me e a un gruppo di consiglieri regionali e comunali l’accesso all’impianto pubblico dell’Ama di Rocca Cencia a Roma impedendo così il mio diritto-dovere di controllo e verifica”.
È la lettera inviata da Salvini al prefetto di Roma, Gerarda Pantalone, e pubblicata sulla pagina Facebook: “Mi auguro che tu possa verificare la regolarità di questo assurdo divieto che mi è stato imposto contando quanto prima di poter visitare l’impianto”.
Poi conclude: “Questa la lettera che ho inviato al prefetto di Roma. Che cosa avrà la Raggi da nascondere??? State certi che sull’emergenza rifiuti andremo fino in fondo, i romani non meritano questo schifo”.
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