Il Ministro Francesco Boccia rivendica le misure restrittive sull’emergenza sanitaria: “Se oggi siamo il Paese più sicuro al mondo è perché abbiamo deciso di chiudere il Paese”. Ma allora perché abbiamo prorogato lo Stato di emergenza?
“Se c’è una cosa che questo Governo ha fatto sin dal primo momento è stato sancire un principio: protezione della salute e della vita”.
Sono le parole del Ministro per gli Affari regionali e Autonomie Francesco Boccia che, intervistato questa mattina a Omnibus, ha rivendicato le misure restrittive del Governo sull’emergenza sanitaria.
“Non c’è nessun segreto” ha detto commentando le polemiche sui verbali del Comitato Tecnico Scientifico, “Sono favorevole a pubblicare tutto”.
Francesco Boccia: “Siamo il Paese più sicuro al mondo”
Secondo il Ministro Boccia “il presidente ha fatto tutto alla luce del sole e, anzi, per alcuni fin troppo alla luce del sole, nel senso che ha sempre spiegato tutto”.
Ma allora perché inizialmente si era scelto di non pubblicare nulla? E per quale motivo, una volta cambiata idea, si è deciso di pubblicare soltanto alcuni verbali?
Soprattutto, se al presidente Conte piaceva spiegare tutto, perché non ha spiegato agli italiani che la scelta di chiudere l’intero Paese era politica e non tecnico-scientifica?
Per il ministro Boccia “la prudenza resta la madre di tutte le virtù. Se oggi siamo il Paese più sicuro al mondo è perché abbiamo deciso di chiudere il Paese, anche quando i tecnici dicevano che forse era meglio chiudere alcune aree anziché altre”.
In questa frase non c’è soltanto la conferma delle accuse che stanno piovendo sull’esecutivo ma anche una contraddizione che dovrebbe far riflettere: se siamo il Paese più sicuro al mondo, perché siamo gli unici a prorogare lo Stato di emergenza?
Se quanto sta emergendo in queste ore fosse accaduto in un Paese normale, il minimo che ci si aspetterebbe sarebbero le dimissioni del Primo ministro.