HomeSaluteBruciati 2 tumori in 20 minuti: tecnica alternativa salva paziente inoperabile

Bruciati 2 tumori in 20 minuti: tecnica alternativa salva paziente inoperabile

Bruciati due tumori per salvare un paziente inoperabile per patologie pregresse: ecco quale tecnica hanno usato i suoi medici.

Tutto inizia la scorsa primavera quando i medici hanno riscontrato su un ottantenne un nodulo sospetto di 28 mm sotto al diaframma nella cupola epatica.

Dopo esami più approfonditi (Tac ed ecografie) hanno rilevato la presenza di una seconda neoplasia di 20 mm sul rene sinistro.

Per questi due tumori era necessario un intervento di chirurgia maggiore a cui non poteva sottoporsi il paziente ottantenne per malattia cardiaca in corso e patologie pregresse.

L’uomo non poteva sopportare un’anestesia generale e neanche un intervento troppo invasivo, per questo i medici dell’Ospedale Madre Teresa di Calcutta di Monselice hanno proposto un intervento alternativo.

L’equipe medica dell’ospedale, diretta da Mauro Mazzucco e Lucia Leone, ha allora pensato di proporre al paziente un intervento di termoablazione eseguito in sedazione profonda con respiro spontaneo.

Dal 1999 ad oggi l’Unità operativa semplice di Epatologia di Monselice, Padova, ha svolto circa 1300 interventi simili a questo con un’efficacia del 98,5% riconosciuta a livello europeo.

Su Padova Oggi  si leggono le parole del dottor Mazzucco che spiega: «La termoablazione è un intervento che, mediante l’uso di aghi particolari che portano ad alte temperature la zona malata, permette di eliminare alcuni tipi di tumore in pazienti selezionati senza anestesia generale, senza ricorso al bisturi e con gli stessi risultati della chirurgia, preservando i tessuti circostanti sani».

Bruciati due tumori a 150 gradi in 20 minuti

È stato lo stesso dottor Mazzucco a operare insieme a un anestesista e a due infermieri e l’intervento sul paziente ottantenne ha avuto una durata di soli 20 minuti.

I due tumori a fegato e rene sono stati letteralmente «infilzati, cotti e bruciati» a 150 gradi attraverso le microonde.

Una successiva ecografia con mezzo di contrasto a 24 ore dall’intervento ha mostrato la completa eliminazione del tumore e ha permesso al paziente di tornare a casa.