Ospite nella puntata di ieri di TG2 Post, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha di nuovo fatto sentire la sua voce riguardo le decisioni prese dal Governo per questa emergenza.
Ieri il sindaco di Venezia, insieme a molti altri sindaci dell’Anci, ha inviato una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Conte con delle richieste che sembrano inascoltate.
«Noi siamo due mesi che scriviamo al Governo e al Ministero per far capire che esistono anche i Comuni e sono parte strutturale dello Stato» ha spiegato il sindaco Brugnaro.
Ha portato come esempio tutte le perdite che avrà il comune di Venezia, simili a quelle di molti altri comuni in tutta Italia.
«Lo Stato dovrebbe fidarsi dei sindaci. Devono cominciare ad ascoltarci perché altrimenti noi avremo problemi, ma non lo fanno» ha insistito.
«Non abbiamo capito che l’Italia è basata sulle città e sulle imprese — ha aggiunto il sindaco Brugnaro — perché sono loro che fanno girare la macchina. Quindi credo che il Governo farebbe bene a fermarsi e pensare che le città devono vivere».
Ha poi aggiunto senza mezzi termini: «Le imprese devono vivere perché sono quelle che generano il gettito che serve per pagare anche quei dipendenti pubblici e quelle paghette che stiamo troppo generosamente regalando».
Il viceministro dell’economia Antonio Misiani, anche lui ospite della trasmissione, ha ribattuto affermando che il colloquio coi sindaci e con l’Anci è giornaliero e costante, elencando poi tutte le somme che saranno destinate ai comuni.
Scontro acceso tra il sindaco Brugnaro e il viceministro Misiani
«Capisco le difficoltà che stanno affrontando ma stanno veramente sbagliando tutto. Non vogliono capire che stanno sbagliando i conti ma di brutto. Sbagliano proprio il sistema», ha affermato il sindaco di Venezia.
Da qui inizia uno scontro in cui il sindaco Brugnaro e il viceministro Misiani parlano uno sopra l’altro e anche la conduttrice, Manuela Moreno, fa fatica a riportare la conversazione a toni pacati.
Brugnaro ha continuato a insistere: «Vuole capire che non ce la facciamo? I conti sono sbagliati. Non è che siete cattivi, siete incapaci. Il Paese è inca**ato».
Finalmente la conduttrice sembra riuscire a stabilire un attimo di calma e dà la parola al sindaco Brugnaro: «Lei deve venire a vedere cosa sta succedendo. I cittadini non si possono muovere dalle isole perché servono i battelli. Non riusciamo più a raccogliere la spazzatura. Siete sordi, incapaci e boriosi».
Ma anche questa volta il viceministro Misiani non lascia finire di parlare il sindaco e risponde, non nel merito dell’osservazione fatta, ma con un commento futile in sua difesa: «Incapace sarai tu».
Ormai però il primo cittadino di Venezia è inarrestabile: «Noi veniamo fuori dall’emergenza gigantesca dell’acqua grande e non trovano 150 milioni per salvare Venezia. Incapaci, pazzi siete, lei e tutto il Governo».
Misiani chiede rispetto e gioca la carta della campagna elettorale. Accusa il sindaco Brugnaro di fare tutta questa scena per accaparrare dei voti e di creare polemica solo perché di fazione politica diversa.
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