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Brunei, il sultano risponde all’UE: “Sì a lapidazione per gay, rispettateci”

Caserta – Il Brunei è un piccolo Stato del Sud-est asiatico in cui vivono 436.620 abitanti. Dal 1967, il sultano di questo Stato è Hassanal Bolkiah, considerato uno degli uomini più ricchi del mondo.

Il suo patrimonio si aggira intorno ai 20 miliardi di dollari; oltre alle grandi riserve di petrolio, il monarca è proprietario di hotel di lusso in diverse parti del mondo tra cui, in Italia, il Principe di Savoia a Milano e l’Eden a Roma.

Per quanto la popolazione del Brunei abbia diverse agevolazioni, come ad esempio una sanità completamente gratuita e un regime fiscale quasi nullo, non può di certo sentirsi tutelata in tema di libertà.

Dal 1984 l’omosessualità è considerata un reato. Siamo nel 2019 ma non è cambiato nulla, anzi. Dal 3 aprile 2019 la sharia (legge islamica integralista) è stata introdotta anche nel codice penale.

Brunei, ecco cosa prevede la nuova legge

Amputazione degli arti per chi viene sorpreso a rubare, frustate e lapidazione per adulteri ed omosessuali. Queste le norme che prevede la sharia.

Prevista inoltre la flagellazione pubblica per chi abortisce, multe per chi non prega il venerdì e punizioni serie per chi sottopone i bambini a pratiche religiose diverse da quelle musulmane.

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Ci sono state diverse proteste in tutto il mondo da parte di istituzioni e persone dello spettacolo. Tra i nomi più noti George Clooney ed Elton John, che hanno invitato a boicottare gli hotel di lusso del sultano Hassanal Bolkiah.

Tutte le proteste, comprese quelle istituzionali, non hanno sortito alcun effetto. L’Unione Europea aveva chiesto di abolire la pena capitale per lapidazione prevista dal nuovo codice penale.

Di queste ultime ore la riposta del monarca in una lettera in cui spiega che la legge è stata voluta per “salvaguardare la sacralità della discendenza familiare e del matrimonio”.

Sempre nella lettera, chiede all’UE di rispettare le tradizioni del Brunei, così come loro rispetteranno quelle di qualsiasi altro Paese.

Dunque, nessuna marcia indietro. È probabile che l’Unione Europea passi al piano B: sanzioni e boicottaggio in arrivo?