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La brutta fine che fanno migliaia di cavalli rapiti ogni anno in Italia

Cavalli rapiti destinati alla macellazione clandestina: un problema sottovalutato che, oltre a riguardare tanti imprenditori, rischia di mettere a repentaglio la salute pubblica. 

Secondo la Federazione Italiana Turismo Equestre e Trec (FITETREC) in questi ultimi anni si stanno verificando tantissimi rapimenti di cavalli, specialmente in Puglia e nel Lazio. Duecento cavalli rapiti solo nella zona di Bracciano, negli ultimi diciotto mesi.

Per questo motivo il 4 di ottobre si svolgerà a Bracciano il primo evento per la difesa del cavallo.

“Purtroppo – si legge nel comunicato stampa della FITETREC – nonostante la dichiarazione delle forze dell’ordine di voler aumentare l’attenzione, da anni le indagini non hanno portato a nessuna svolta e questi criminali continuano ad agire indisturbati”.

Cavalli rapiti e destinati alla macellazione clandestina

Per la Federazione non si può fare a meno di definirli criminali perché, oltre al rapimento di esseri viventi, i cavalli rapiti sono destinati alla macellazione clandestina.

“Circostanza che alimenta il sospetto che dietro i trafficanti ci sia una rete molto vasta: in altre parole, la criminalità organizzata e collusa”.

Ne abbiamo parlato con una delle tante anime che stanno collaborando all’evento che si terrà a Bracciano, Monica Conversano.

“Il vero problema – ci ha detto – è che fino a quando questi rapimenti verranno inseriti sotto il cappello dell’abigeato, magistratura e forze dell’ordine non si sentiranno costrette a intervenire con il peso che questa faccenda necessita”.

Ecco perché, secondo la Coversano, per contrastare la macellazione clandestina si dovrebbe agire in maniera decisa e senza perdere ulteriormente tempo.

Rapporto zoomafia LAV

Nel rapporto zoomafia 2019, pubblicato dall’Osservatorio Nazionale Zoomafie (LAV), “sarebbero oltre 150mila gli animali da allevamento spariti nel nulla ogni anno a causa dell’abigeato. Molti di questi animali finiscono inevitabilmente nel circuito delle macellazioni clandestine”. 

“C’è una differenza importante tra i cavalli di allevamento destinati alla macellazione e quelli sportivi” ha continuato la Conversano.

“I cavalli destinati al macello non vengono toccati da un punto di vista sanitario, o almeno non in modo da poter provocare danni al consumatore”.

Oltre a un problema di salute pubblica c’è l’aspetto economico e quello affettivo. I proprietari dei cavalli si dedicano quasi completamente alla vita dei loro animali.

“Nell’equitazione etica – ci ha spiegato Conversano – c’è il binomio cavallo cavaliere, che comporta fare le cose insieme per il piacere di entrambi. I cavalli vivono in branco tutto l’anno, non sono ferrati e sono condotti con la sola capezzina. Per questo la relazione fra cavallo e cavaliere è fondamentale, su essa si basano i primi mesi di lezioni”.

Durante l’evento ci sarà una passeggiata a piedi o in sella lungo alcune vie di Bracciano, prima della Conferenza Stampa delle ore 11.

A fare da testimonial è l’attrice Daniela Poggi. Interverranno esponenti del mondo equestre, alcune autorità, componenti della Fitetrec e associazioni che si occupano della tutela degli animali.

“L’evento del 4 ottobre – conclude Conversano – è soltanto l’inizio. A dicembre ci sarà una manifestazione pacifica a Roma davanti al parlamento, perché il problema è anche politico”.