Da quando è iniziata l’emergenza coronavirus, diversi virologi italiani hanno partecipare al dibattito televisivo: tra loro Roberto Burioni, il virologo diventato famoso per la sue battaglie contro i novax.
Il professore è sempre stato molto presente in tv ma, proprio in questi giorni, intervistato dal Corriere della Sera, ha detto di voler restare in silenzio stampa fino al prossimo autunno.
Una decisione che arriva dopo le polemiche scaturite da un articolo dell’Espresso su alcune consulenze d’oro ottenute da Burioni senza infrangere nessuna legge o codice deontologico.
Polemiche che si aggiungono all’inchiesta di Panorama – riportata anche da altri quotidiani nazionali – sui compensi di alcuni virologi per partecipare a programmi televisivi.
Roberto Burioni durante l’emergenza per coronavirus
All’inizio dell’emergenza covid-19 Burioni era stato “bacchettato” per aver detto che il virus non sarebbe arrivato in Italia: “Rischio coronavirus in Italia pari a zero” aveva detto il 2 febbraio.
Si era poi giustificato affermando che “in quel momento le autorità dicevano che in Italia il virus non c’era” e che semmai ci fosse stata colpa, quella era di “non aver avuto la capacità di prevedere che sarebbe stato trovato diciotto giorni dopo. Ma io sono un medico, non un veggente”.
Una giustificazione plausibile dal momento che, ancora oggi, si sta ancora cercando di studiare e capire il virus. Quello che invece per alcuni non è giustificabile sono alcuni suoi atteggiamenti.
Marco Travaglio: “Burioni insulta chiunque polemizzi con lui”
Il motivo risiede nelle tante critiche che ha ricevuto sin dall’inizio dell’emergenza. Marco Travaglio, direttore del Fatto quotidiano, aveva confessato di “nutrire un sacro terrore per il professore, anche soltanto a nominarlo”.
Scriveva che Burioni “trova sempre il tempo di ritwittare i complimenti che gli fanno i suoi fan ma anche di stanare e insultare chiunque sull’orbe terraqueo polemizzi con lui o non gli obbedisca”.
Per il direttore del Fatto quotidiano questa “boria un po’ burina di Burioni” sarebbe in realtà “un preoccupante indice di insicurezza: chi è sicuro di sé dice ciò che sa e pensa, argomentandolo non imponendolo come Scienza infusa”.
Travaglio è tornato a parlare del professore proprio in queste ore, quando, ospite a Un giorno da pecora, ha detto di non credere al silenzio stampa del professore: “Ve lo vedete Burioni che sta zitto fino a fine anno? Forse semplicemente perché ha chiuso Fazio”.
E in effetti il silenzio stampa è durato giusto il tempo che Le Iene mandassero in onda un servizio che riguardava un presunto conflitto di interessi di Burioni, che quest’ultimo si è visto “costretto a ritardare la scomparsa dai media e dai social per fornire alcune precisazioni”.
Lucarelli: “Isolato insieme al coronavirus”
Ma Travaglio non è il solo ad aver criticato duramente il virologo, lo ha fatto anche Selvaggia Lucarelli, convinta che “in qualche modo, è come se insieme al coronavirus fosse stato ‘isolato’ anche Burioni”.
Secondo la Lucarelli “tra gli effetti disastrosi del coronavirus va sicuramente annoverato lo schianto reputazionale di Roberto Burioni”.
Selvaggia non ha risparmiato critiche nemmeno sul “fanatismo di molti suoi sostenitori, che per ottusità e violenza verbale, non sono poi tanto dissimili dalla frangia più estremista dei no-vax”.
Ci va giù pesante la giornalista di TPI, dicendo addirittura che il virologo “telefona ai giornalisti che hanno scritto male di lui per ingraziarseli”.
Critiche supportate anche da chi, come Federico Vespa, figlio di Bruno, è stato bannato dal professore per aver posto una domanda.
“Da uno come il professor Burioni ci ci si aspetta un modo un po’ diverso di fare comunicazione – commenta Federico – perché così è davvero poca roba” aveva commentato dopo il ban.
Porro su Burioni: “Un testa di min**ia”
E come dimenticare lo scontro con il professor Giuseppe De Donno? Che a proposito di Roberto Burioni scriveva: “Lui si permette giustamente di andare a parlare in tv, noi ci permettiamo di lavorare 18 ore al giorno al fianco dei nostri pazienti”.
Per non parlare della classifica dei virologi più importanti del mondo: “Roberto Burioni, virologo e principale star del nuovo divismo scientifico, ha un h-index di 26″ commentava Libero.
L’ultimo a criticarlo è stato il giornalista Nicola Porro: “Lui è più di un pallone gonfiato – ha detto durante una delle sue “zuppe” – è il vicino di banco di scuola che sa tutto lui, il fenomeno, il testa di min**ia che vorresti prendere a calci nel sedere ma non puoi perché è nato bene, è amico dei professori e forse è il secchione protetto da tutti”.
Insomma da questo lockdown il professore ne esce con le ossa rotte e forse, anche per questo, ha scelto di mettersi in letargo da social e tv.
Lasciamo a un simpatico commento di Vittorio Sgarbi l’ultima parola: “Burioni lascia la tv. La prova che il virus, oltre che clinicamente, è anche televisivamente scomparso”. Foto: YouTube