In una delle ultime puntate di Cartabianca, su Rai 3, Massimo Cacciari è esploso contro il governo: «Sono stufo, basta. Cosa sono, un deficiente?»
Il filosofo ospite di Bianca Berlinguer ha lanciato molte critiche sulla gestione dell’emergenza e su come le istituzioni stiano trattando gli italiani.
«Ci sono centinaia di persone che controllano a vanvera. I controlli vanno fatti laddove servono, non così in generale per creare un clima allarmistico», ha affermato Cacciari.
L’ex sindaco di Venezia ha parlato dei dati facendo notare che non viene riportata nessuna specifica che possa aiutare il cittadino a capire la reale situazione.
«Posso essere trattato da persona in grado di comprendere, da animale razionale? Oppure gli unici dati che mi devono propinare ogni giorno sono il totale dei morti e dei contagiati?»
Cacciari ha insistito: «Chi sono questi morti? Che patologie avevano questi che muoiono oggi? Per quanto riguarda i contagiati, se prima c’erano 100 tamponi e 10 contagiati adesso che ci sono 10.000 tamponi è ovvio che ci sono in rapporto più contagiati. Chi sono questi contagiati? Quanti sono gli asintomatici tra i contagiati?»
Il filosofo ospite a Cartabianca domanda agli scienziati se abbia un senso comunicare i dati in questo modo.
Sono in molti a farsi domande sui dati che ci vengono segnalati ogni giorno. Qualche giorno fa anche Bruno Vespa ha messo in difficoltà il sottosegretario alla Salute Zampa con una domanda sui tamponi multipli eseguiti sulle stesse persone.
Massimo Cacciari contro il “delirio normativistico”
A Cartabianca si è parlato anche delle norme del governo e delle conseguenze che stanno provocando nel Paese.
«Per quanto andremo avanti con questo delirio normativistico? Ma le sembra che sia ragionevole? A me suona offensivo che mi dicano che in casa devo stare con non più di 6 persone. Perché 5 non sono pericolose e 7 sono pericolose?»
I toni di Massimo Cacciari si sono scaldati: «Ma cosa sono, un deficiente? Sono stufo, basta con questo delirio normativistico assurdo. Che senso ha una norma non controllabile? Chi mi può venire a controllare in casa?»
Le preoccupazioni dell’ex sindaco di Venezia riguardano una crisi sociale che tenderà inevitabilmente a peggiorare.
«Tutte le attività commerciali, tutti i bar, sono in crisi profonda. Se preferiamo morire di fame, o di licenziamenti, o di fallimenti, bene, diciamolo. Ci rendiamo conto che ci sono interi settori in crisi nera?»
Per Cacciari è importante considerare gli altri aspetti, non solo quelli sanitari. Ha ricordato le pile di richieste di fallimenti in tribunale e ha aperto un quesito: «Cosa succederà quando finirà la cassa integrazione?»
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