Sempre più persone scelgono di acquistare macchine da caffè a capsule a discapito della ormai “vecchia” moka che piano piano è sempre più difficile trovare nelle case degli italiani.
Anche la storica azienda Bialetti risente di questa nuova scelta dei consumatori. Cialde e capsule hanno messo in ginocchio il noto marchio, ma non solo.
Avete mai pensato al danno ambientale provocato dall’utilizzo di queste capsule? Molte capsule sono rivestite di alluminio.
I rifiuti prodotti da una tonnellata di alluminio sono ben 4 tonnellate e li troviamo sotto forma di titanio, arsenico, mercurio, piombo, cromo e vanadio.
Questi rifiuti generano i pericolosi fanghi rossi, un concentrato di veleni, difficili da smaltire che troppo spesso sono finiti in mare (ricordiamo il caso di Gardanne).
Per gustare un “buon caffè” in capsule inoltre dobbiamo aggiungere l’impatto ambientale dovuto all’utilizzo di energia elettrica fornita dalle centrali termiche e nucleari.
Veniamo all’aspetto economico. Sicuramente molti non si saranno resi conto di quanto il caffè in capsule sia un vero e proprio lusso.
Se pensiamo che paghiamo circa 0,40 euro per 4 grammi di caffè, il conteggio è facile da fare. Arriviamo a spendere fino a 100 euro per un solo chilo di caffè contenuto nelle cialde.
Capsule di caffè: gli aspetti per la nostra salute
Il caffè contenuto nelle capsule non è sicuramente il meglio della torrefazione in commercio, altrimenti non sarebbe possibile mantenere questi prezzi.
Soprattutto soffermiamoci alle tante varietà in commercio: caffè alla nocciola, caffè al cioccolato, mokaccino, sono solo alcune delle scelte proposte.
Ma come è possibile dare quella nota di sapore al caffè? La risposta è semplice: attraverso degli aromi aggiunti che sicuramente non sono un vero toccasana.
Anche la schiuma persistente e “gustosa” non è proprio naturale, perché per produrla nelle capsule vengono aggiunti grassi animali e altri additivi chimici.
L’ultimo aspetto riguardante la nostra salute, arriva da uno studio condotto dall’Università di Barcellona, diretto dal professor Javier Santos e pubblicata su Journal Food Chemistry.
Il furano è un composto che si produce quando cibi o bevande sono sottoposti a intensi trattamenti termici ed è tossico e cancerogeno.
Nelle capsule di caffè è stato riscontrata la più alta concentrazione di furano (dai 117 ai 244 ng/ml).
Questa sostanza è presente anche nel caffè moka, ma in concentrazioni molto inferiori (da 2 a 78 ng/ml).
Le capsule sono ben sigillate e quindi imprigionano il furano nonostante sia un composto estremamente volatile, così lo ingeriamo.
Dietro una semplice capsula, come abbiamo potuto vedere, ci sono molti aspetti da considerare. Adesso a voi la scelta.