Carlo Calenda e Danilo Toninelli sono stati ospiti dalla Gruber: un confronto pacato che ha visto il leader di Azione “asfaltare” l’ex ministro dei trasporti.
All’inizio si è parlato del prossimo referendum confermativo. “Non ce l’ho con il taglio dei parlamentari, ce l’ho con questo taglio dei parlamentari” ha esordito Calenda.
“Ho votato l’idea di non avere più il senato, penso sia una cosa buona e giusta. Questo taglio dei parlamentari viceversa non migliora le due questioni fondamentali che sono la qualità del lavoro parlamentare e la qualità dei parlamentari”.
Poi è passato al populismo. “Ricordo che i Cinque stelle, mentre fanno e promuovono questo referendum, si sono appena aboliti il limite dei due mandati”.
Calenda ha raccontato che i pentastellati avevano costruito tutto sul limite dei due mandati ma poi lo hanno eliminato: “Perché non escono dalla politica neanche se li prendi con il forcipe”.
Il bello arriva quando Toninelli spara il solito mantra dei Movimento: “Vogliamo parlare del taglio degli stipendi? Mi taglio lo stipendio da quando sono in parlamento dal 2013″.
La risposta di Calenda lo gela: “Te credo, guadagni il 100% in più di quello che guadagnavi prima, che ragionamento è?”
Calenda a Toninelli: “Nessuno trasformista come voi”
Ha ricordato quando Luigi Di Maio disse: «Basta con questi politici che si arricchiscono con la politica». “Arricchiscono?” ha commentato il leader di Azione, “l’ultima dichiarazione dei redditi che ha fatto Di Maio prima di entrare in politica era zero! Di Maio si è arricchito con la politica”.
E ancora: “Voi potete parlare di tutto ma la dovete smettere di fare i moralisti anti-casta. Nessuno nella storia politica italiana si è mai alleato in questo modo con la destra estrema e poi con il centro sinistra. Nessuno l’ha fatto”.
Si passa al Recovery Fund. La Gruber ha chiesto a Calenda se vede questo governo pronto per il rilancio e il salvataggio dell’Italia.
“Non credo sia una questione di opinioni. Ho portato qui due documenti. Questo documento qui – e mostra un libro di 300 pagine – è il Piano di rilancio della Francia. È pronto ed è quello che dovremmo preparare noi”.
Ne ha spiegato il contenuto e poi ha continuato: “Questo invece è quello che ha fatto l’Italia” mostrando un libro con poche decine di pagine.
“Ci sono le linee guida per la definizione del documento. Queste linee guida per la definizione del documento sono fuffa pura”.
Per Calenda il documento italiano ha un livello di approfondimento che potrebbe scrivere un ragazzo in un tema.
“Tra noi e i francesi – ha continuato il leader di Azione – chi ha più bisogno del Revovery Fund? Noi o i francesi? Domanda retorica, noi. Mi metto le mani dei capelli per questa situazione” ha detto mostrando i due documenti a confronto. Foto: La7
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