Durante la puntata di Mattino 5 sono stati intervistati alcuni camionisti contro il Green Pass, che parteciperanno alla manifestazione di domani.
“Il Green Pass dev’essere assolutamente abolito. La nostra protesta è appena iniziata e domani saremo a Roma. Saremo tantissimi, un fiume di gente, che è il popolo italiano”.
A pronunciare queste parole è stato Sirio, spiegando che loro, i camionisti, hanno fatto da apripista ma che “la protesta è di tutte le persone e di tutte le categorie lavorative”.
Dallo studio gli è stato chiesto cosa farà se dal 15 ottobre non cambia la norma. “Se non cambia la norma dal 15 ottobre ci fermiamo. Ognuno deve avere la libera scelta. È una questione di violazione delle libertà personali e dei diritti fondamentali del lavoro”.
Camionisti contro il Green Pass, solidarietà anche dai colleghi vaccinati
Un aspetto molto interessante è che la solidarietà nei riguardi di chi ha scelto di non vaccinarsi proviene anche dai colleghi vaccinati. Aspetto da non sottovalutare e che in parte smentisce una certa narrazione che vorrebbe un popolo diviso.
“Se il mio compagno che ha il Green Pass può andare a lavorare e io non posso, lui non andrà a lavorare per solidarietà nostra, e il Paese si fermerà completamente”. Secondo Sirio a fermarsi saranno un terzo dei camionisti italiani.
A questo punto il conduttore ha chiesto fino a quando potrà permettersi di andare avanti in questa battaglia senza ricevere uno stipendio. Risposta secca: “Per i nostri diritti terremo duro a oltranza”.
Insieme a Sirio c’era anche Roberto, titolare di un’impresa edile che ha scelto di rinunciare a dei lavori perché richiedevano il Green Pass.
“Bisogna dire la verità – ha spiegato – il Green Pass è nullo perché va contro un regolamento europeo che è diventato legge, il 953 art.36″.
Mentre stava parlando è stato subito interrotto dal conduttore che ha detto di non voler entrare nei regolamenti.
“Non mi devi discriminare se non voglio fare il vaccino” ha continuato Roberto. “E attenzione a chi dice che non siamo obbligati perché c’è il tampone, il tampone è per i ricchi, è una discriminazione”.
Il camionista è preparato, pessima figura per il conduttore
Verso la fine dell’intervista il giornalista ha chiesto a Sirio se esiste un diritto a essere protetti. “Certamente – ha risposto – ognuno ha la libera scelta e ha diritto ad essere protetto”.
E ancora: “Se io ho fatto il tampone, una persona è vaccinata e l’altra è guarita dal covid, chi è a rischio contagio? Chi può avere il covid?”
Per il camionista la risposta è ovvia: “Chi ha fatto il vaccino e va in giro con il Green Pass ma può essere positivo…”. Su questa affermazione è stato nuovamente interrotto.
“Anche il tampone che dura 12 ore [?] in teoria potrebbe… è un fatto di probabilità – ha replicato il conduttore – nessuno ci garantisce che siamo tutti immuni. Il discorso è che sia i vaccinati che i tamponati sono molto probabilmente meno contagiosi”.
Mentre pronunciava queste parole Roberto scuoteva la testa. Il giornalista ci ha fatto caso e ha commentato: “Lei dice no ma è così. Secondo lei no ma secondo la scienza sì e noi qui ci fidiamo della scienza”.
Un mantra al quale siamo abituati da tempo, ovvero mettere a tacere chiunque esprima un parere discordante. Questa volta però è andata decisamente male, perché il camionista ha saputo motivare le sue ragioni.
E mentre il giornalista salutava nel tentativo di chiudere il collegamento, Roberto non ha esitato a dire la sua. “Queste non sono opinioni, è scienza. Se io sono tamponato e sono negativo non potete dire che porto il virus nella faringe. Il vaccinato entra nel posto di lavoro con il Green Pass ma ha il virus nella faringe”. Foto: Mediaset Play