Il candidato Pd alle prossime elezioni regionali in Emilia Romagna e governatore uscente, Stefano Bonaccini, lancia un appello agli alleati pentastellati: “Penso che sarebbe un’opportunità anche per loro, per questo non demordo”.
Dopo la sconfitta alle ultime elezioni regionali in Umbria, il Movimento cinque stelle non vuole più saperne di possibili alleanze territoriali con il Partito Democratico.
“Che il Movimento stia al governo con la Lega o con il Pd, non ne trae alcun giovamento in termini di consenso”. Aveva detto Luigi Di Maio a Sky Tg24. Dall’altra parte, tra gli alleati del Pd, sono in molti a pensarla diversamente.
Su eventuali future alleanze tra Pd e 5s, l’appello più rilevante arriva da Stefano Bonaccini, candidato Pd alle prossime elezioni regionali in Emilia Romagna e governatore uscente.
L’appello di Stefano Bonaccini
Ecco cos’ha detto in un’intervista rilasciata al quotidiano Repubblica: “Penso che sarebbe un’opportunità anche per loro, per questo non demordo. Oggi che insieme al Pd governano il Paese, potrebbero legittimarsi ancora di più come forza responsabile”.
Per Bonaccini la situazione non è paragonabile a quella dell’Umbria: “C’erano stati problemi che noi non abbiamo conosciuto, non ha senso citare quel precedente per stoppare alleanze future su realtà diverse”.
Un invito, quello di Bonaccini ai Cinque Stelle, che difficilmente convincerà il Movimento a dare risposte positive. Del resto, come ha più volte ribadito Di Maio: “L’esperimento con il Pd non ha funzionato”.
In questi giorni si discute molto sulle prossime elezioni regionali e quasi tutti gli analisti politici sembrano essere d’accordo sul fatto che saranno determinanti per la stabilità o la caduta del governo.
Dopo la vittoria in Umbria, espugnata alla sinistra dopo cinquant’anni, per la destra tutto diventa possibile, anche riportare il risultato dall’Emilia Romagna.
Ecco perché l’appello del governatore uscente Bonaccini ha un peso importante nel dibattito politico rispetto alle possibili alleanze territoriali.
Il candidato Pd è consapevole che la sua prossima sfida potrebbe determinare scenari ben più importanti e nell’intervista si rivolge anche ai moderati.
“La mia appartenenza al Pd non sarà mai messa in discussione, ma è certo che il Pd non basta più per vincere. Nemmeno qui. Ecco perché mi rivolgo ai moderati e anche alla sinistra, con cui peraltro ho già governato. Cioè a tutti quelli che non vogliono cedere alle facili e infruttuose ricette dei sovranismi”.