Arriva al Senato lo stop della norma che dava il via libera alla cannabis light. Il provvedimento, a firma del senatore pentastellato Matteo Mantero, era stato molto contestato da FDI e Lega.
Dopo che la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, ha comunicato all’Aula il giudizio di “inammissiblità” della norma, sono iniziate le polemiche dentro e fuori la Camera.
In difesa del presidente si è schierato Roberto Giachetti, deputato di Italia Viva le cui posizioni rispetto alla liberalizzazione della cannabis light sono ben note.
“Non ci arrendiamo – scrive Giachetti su Facebook – perché le ragioni di quella proposta sono ancora tutte valide a cominciare da una grande verità: la droga, di fatto, in questo paese è libera, il mercato è in mano alla criminalità organizzata e i prodotti, non essendo controllati, sono quasi sempre tagliati e fanno salire moltissimo i rischi per la salute dei consumatori”.
Cannabis light, Giachetti: “Assurda la richiesta di dimissioni”
Questi i motivi per i quali il deputato di Italia viva ritiene giusto legalizzare la cannabis, poi aggiunge: “deve essere chiaro a tutti che per vincere una battaglia su questo si deve passare per un voto del Parlamento”.
Dopo aver scritto che “alcool e tabacco fanno molto più male, sono molto più diffusi e sono del tutto legali”, esprime un giudizio sulla scelta della Casellati di dichiarare inammissibile la norma sulla cannabis light.
“Trovo semplicemente assurda la richiesta delle dimissioni della Presidente Casellati. Quella decisione è puramente tecnica e figlia, e non potrebbe essere diversamente, di una previsione regolamentare che va applicata”.
Il deputato Mantero aveva chiesto alla Casellati “di dimostrare che la sua scelta era scevra da qualsiasi pressione della sua parte politica”. Nonostante lo stesso Giachetti sia assolutamente in linea con il provvedimento del governo, sottolinea l’importanza e il rispetto che si deve al ruolo istituzionale.
“Mettere in discussione il ruolo e l’imparzialità di un Presidente, delle sue funzioni super partes, quando non si condivide una scelta che il regolamento affida alla sua esclusiva azione nell’applicazione del regolamento si fa un grave danno non alla persona ma alla stessa convivenza democratica”.
Ecco invece come aveva risposto la Casellati al deputato Mantero: “Mi spiace che lei si riferisca a una decisione che dovrebbe essere scevra da condizionamenti politici, le voglio far presente che lo sono tutte le mie decisioni. È una decisione meramente tecnica. Se ritenete questa misura importante per la maggioranza fatevi un disegno di legge”.