Tra gli ospiti di ieri sera a Quarta Repubblica c’erano i giornalisti Daniele Capezzone e Tommaso Labate.
“Ne usciremo migliori? No, fate e facciamo schifo” ha detto Capezzone, dopo che era stata mandata in onda la testimonianza di un ragazzo al quale sono state negate le informazioni in ospedale sul padre ricoverato e poi morto.
“È stato creato un clima violento, disumano, cattivo, schifoso” ha continuato il giornalista de La Verità.
“Questa sera le terapie intensive sono al 12%, non c’è nessun problema sanitario. Per quale ragione domani mattina un milione di italiani non potranno andare a guadagnarsi il pane?”
Capezzone contro Tommaso Labate: “Non c’è niente da ridere”
Poi l’attacco al collega Tommaso Labate, che intanto se la rideva. “Dite di essere di sinistra… e non c’è niente da ridere altro che teatrino. Due ragazzini di 12 e 13 anni non vaccinati: il figlio del ricco va in macchina a scuola e ha il suo diritto allo studio, il figlio del povero non può salire sull’autobus. Vergognatevi! Non avete detto niente su questa cosa”.
E ancora: “Non avete detto niente su chi non può andare a ritirarsi la pensione, ma che ca**o di Paese siamo diventati? Guardate che tutto sembra diventare normale ma non è così”.
Capezzone ha concluso il suo intervento con una proposta. “Vi propongo la cosa più riformista e spero che nessuno dica no. A me queste norme fanno schifo, l’intero sistema mediatico italiano ha martellato come in un regime. Se avete dignità, e se abbiamo dignità, ci volete dare almeno – Presidente Draghi e Ministro Speranza – dei parametri oggettivi? Sceglieteli voi: le terapie intensive, i contagi, i gol dell’Inter… quello che vi pare. Dei parametri oggettivi in base ai quali questa roba sparisce! Noi non possiamo stare in un Paese come Giucas Casella che diceva ‘quando lo dico io’, quando lo dirà Speranza. Non può funzionare così”.