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Carabiniere ucciso: ecco tutta la ricostruzione dopo la confessione – Video

Ieri sera uno due due americani fermati ha confessato l’omicidio del carabiniere ucciso a Roma. La dinamica comincia a chiarirsi.

È di ieri la notizia della morte di Mario Rega Cerciello che, durante quello che sembrava un “cavallo di ritorno” di uno scippo, ha perso la vita: una coltellata fatale al cuore.

Per tutta la giornata di ieri sono state seguite piste e versioni diverse. Solo in serata, dopo la confessione di uno dei due americani, si è chiarito cosa fosse accaduto.

Inizialmente la caccia dei responsabili vedeva coinvolti sei uomini: quattro nordafricani, forse i pusher, e due americani. Vengono portati in caserma e identificati.

Per quanto riguarda i nordafricani sono stati rilasciati ieri sera in quanto non si trovavano a Prati al momento dell’aggressione a Mario Rega Cerciello.

A incastrare i due americani sono state le telecamere di sorveglianza. Quando gli investigatori li hanno trovati nella loro stanza di hotel, Varriale, l’altro carabiniere aggredito, ha riconosciuto subito i due ragazzi.

Arrivati in caserma è bastata un’ora di interrogatorio dei pm per far confessare l’americano coi cappelli biondi. È stato lui a uccidere Mario Rega Cerciello.

Carabiniere ucciso a Roma: la ricostruzione

Sembra un po’ più chiara adesso la dinamica dei fatti, anche se restano ancora dei dubbi da chiarire.

I due ragazzi erano a Trastevere giovedì sera per comprare della droga, ma poco dopo l’acquisto scoprono che la cocaina che pensavano di aver comprato era aspirina.

I due ragazzi capiscono di essere stati truffati e tornano indietro per avere la cocaina per cui avevano pagato.

Nasce una discussione furiosa col pusher che non cede, allora i due per vendetta gli rubano il borsello che conteneva soldi, telefono e forse altre sostanze che doveva vendere.

Il pusher chiama sul suo cellulare e minaccia i due americani che però non mollano: vogliono la loro droga.

Nasce un accordo: droga di qualità in cambio del borsello. Ma il pusher nel frattempo ha contattato i carabinieri per raccontare il furto, omettendo la storia della droga.

Ai carabinieri si presenta come un uomo derubato e dice che i ladri sono pronti a restituire il borsello in cambio di 100 euro. Sembrava un classico “cavallo di ritorno”.

I due ragazzi si presentano armati all’appuntamento che pensano di avere col pusher ma, quando arrivano i carabinieri e si qualificano chiedendo i documenti ai ragazzi, gli americani perdono la testa.

Il resto della storia purtroppo la conosciamo. Nella colluttazione perde la vita il carabiniere Mario Rega Cerciello.

L’arma del delitto, un coltello di notevoli dimensioni, è stata ritrovata nella stanza di hotel dei due ragazzi, nascosta dietro un pannello del soffitto. Le accuse contro i due americani sono omicidio aggravato in concorso e tentata estorsione.

Lunedì saranno celebrati i funerali alle 12 nella stessa chiesa dove un mese fa si era spostato, a Somma Vesuviana nella chiesa di Santa Croce in Via Santa Maria del Pozzo.

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