HomeItaliaPuglia: lo strano caso delle carcasse di tartaruga marina senza testa

Puglia: lo strano caso delle carcasse di tartaruga marina senza testa

Ha fatto il giro d’Italia nei giorni scorsi la notizia del ritrovamento di cinque carcasse di tartaruga marina lungo la costa pugliese compresa tra Bari e Trani.

A scuotere l’opinione pubblica non è solo il fatto che questi splendidi rettili, delle specie Caretta Caretta, a causa dell’inquinamento, stiano scomparendo dalle nostre acque.

Ciò che lascia sgomenti ambientalisti ed esperti è il macabro stato in cui vengono ritrovate le carogne dei poveri animali ossia senza la loro testa.

Dopo i primi rinvenimenti risalenti al mese di dicembre 2018, si sospettava che dietro a questa triste vicenda, ci fossero vecchi rituali scaramantici messi in atto dai pescatori locali.

“Quando trovi una tartaruga nella rete, avrai sfortuna e un pescato ridotto. Se invece la sopprimi, sarà proficuo”

Di questo ne è sicuro Pasquale Salvemini, responsabile del Centro recupero tartarughe WWF di Molfetta (Bari) secondo cui i segni di incisione da coltello sono evidenti.

“La pista potrebbe essere anche un’altra” – continua Salvemini in un’intervista – “Chi utilizza le reti e trova questi animali impigliati, visto che, con le loro pinne, possono fare danni, per vendetta le decapitano».

I pescatori pugliesi dal canto loro respingono le accuse asserendo di non conoscere affatto questo rito e di essere adeguatamente informati sulla salvaguardia delle testuggini.

In loro soccorso giungono anche i pareri degli esperti secondo i quali la caduta della testa potrebbe dipendere da vari fattori tra cui la decomposizione o l’impatto con gli scogli.

Inoltre queste tartarughe sono dotate di grande forza e strumenti efficaci di difesa per cui risulterebbe pressoché impossibile decapitarle da vive su di un peschereccio.

Le valutazioni degli specialisti non sembrano però convincere i volontari del WWF che insistono sull’intento doloso, secondo loro comprovato da materiale fotografico e da testimoni oculari.

La Capitaneria di Porto di Bari intanto ha provveduto non solo a far rimuovere le carcasse dalle spiagge ma anche all’avvio della loro distruzione mediante incenerimento in un impianto autorizzato.

La vicenda resta quindi avvolta nel mistero, sarà forse il tempo a dare risposte. Per ora rimangono solo dubbi e tanto dispiacere per questi magnifici animali da sempre simbolo di prosperità e longevità per tutti.