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Castellucci: liquidazione 8 volte tanto il risarcimento a famiglie delle vittime

Giovanni Castellucci si è dimesso dal gruppo Atlantia: liquidato con tredici milioni di euro, casa, macchina e avvocati.

In questo ultimo ventennio abbiamo spesso sentito parlare di grandi liquidazioni da parte di aziende nei confronti di manager e amministratori. Oggi è toccato a Giovanni Castellucci, dirigente aziendale ed ex amministratore del gruppo Atlantia.

Il consiglio di amministrazione della capogruppo di Autostrade per l’Italia ha accettato le sue dimissioni e  quantificato la buonuscita con una liquidazione di circa 13 milioni di euro, macchina, casa e avvocati.

Compensi esorbitanti che nel caso di Castellucci hanno indignato le famiglie delle vittime del Ponte Morandi. Intendiamoci: se consideriamo i diciotto anni che il top manager ha dedicato ai Benetton, conseguendo ottimi risultati per l’azienda, non ci sarebbe nemmeno tanto da scandalizzarsi.

Castellucci e il Ponte Morandi

Il problema è che il manager di Atlantia è sotto indagine per il crollo del Ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto 2018 e in cui persero la vita 43 persone e 252 rimasero senza abitazione.

Al di là della questione giudiziaria, è chiaro che si tratta anzitutto di etica. La società Autostrade per l’Italia ha pagato 1,5 milioni di risarcimento alle famiglie, quindi si capisce che per questa gente leggere di una liquidazione da tredici milioni di euro faccia sobbalzare dalla sedia.

Le dimissioni di Castellucci giungono a pochi giorni dalle nove misure cautelari da parte della Procura di Genova nei confronti di dirigenti, manager, tecnici di Autostrade e Spea. Misura cautelare anche per un consulente esterno alle due società del gruppo Atlantia.

Nell’inchiesta si parla di “falsi report” sui viadotti. Avrebbero mentito sullo stato di salute delle strutture facendole risultare in buono stato evitando costosi e rapidi interventi da parte del concessionario autostradale.

Si, avete capito bene: dopo la tragedia del Ponte Morandi c’è ancora gente che per soldi è capace di mentire sapendo di poter provocare l’ennesima tragedia.

Alla luce di queste ultime indagini e di quanto accaduto il 14 agosto del 2018, siamo certi di poter affermare che una liquidazione da tredici milioni di euro è un insulto non solo alle famiglie delle vittime del Ponte Morandi, ma anche nei confronti di tutti i cittadini che continuano a pagare le tasse per la sicurezza delle strade.