Compie 59 anni Diego Armando Maradona, secondo alcuni il più forte calciatore di sempre, all’unanimità il più controverso.
Benvenuti nel 59 d.D. (Despues Diego), anno di riferimento per la Iglesia Maradoniana. Fondata nel 1998 a Rosario, raccoglie più di 820.000 fedeli e ha un calendario proprio riferito all’anno di nascita del campione, i sacramenti e una dottrina propria.
Questo riassume perfettamente Diego, capace di generare un amore smisurato nelle folle. Al suo arrivo a Napoli, raccolse in un pomeriggio 80.000 tifosi al San Paolo. A Napoli si tratta di una vera e propria idolatria.
Non ha mai avuto mezze misure. Tanto è amato, tanto è odiato dai suoi detrattori, che vedevano nei suoi comportamenti extracalcio il demonio.
Diego Armando Maradona: odio e amore
Nacque a Lanus, in una famiglia modesta. Non sembrava destinato a diventare un atleta ma da subito il talento apparve smisurato. Era in grado di palleggiare con qualsiasi cosa.
Esordì tra i professionisti in Argentina, trasferendosi poi in Europa: il Barcellona prima e la consacrazione al Napoli poi.
Grazie a lui i partenopei vinsero 2 scudetti, una Coppa Italia e una Coppa Uefa. Fuori dal campo cocaina, camorra, tante donne e tanti figli (non tutti legittimi e riconosciuti).
Via da Napoli, Maradona sembrava essere finito. Provò il ritorno per vincere i mondiali negli Stati Uniti del 1994, cercando di ripetere il successo di Messico ‘86, dove da solo portò la Seleccion argentina al successo. Fu invece squalificato per doping: uso di efedrina.
Da lì, l’inizio della fine e il ritorno in Argentina per chiudere la carriera nel suo Boca Juniors, nella bolgia della Bombonera.
Della sua successiva carriera da dirigente e allenatore non è rimasto nulla di memorabile. Lo ricordiamo negli ultimi anni solo per la lotta contro i suoi demoni: la tossicodipendenza e il peso eccessivo, che in un paio di occasioni l’hanno quasi ucciso.
Nella sua carriera nulla lo rappresenta meglio del match giocato contro l’Inghilterra nel mondiale di Messico ‘86. Portò in vantaggio la nazionale argentina con una scorrettezza passata alla storia: un gol clamoroso di mano (la famosa Mano de Dios) anticipando il portiere inglese Shilton in uscita.
Poco dopo però segnò uno dei gol del secolo, scartando gli inglesi come fossero birilli, mettendoli a sedere uno dopo l’altro. Un coast to coast pazzesco.
Diego al meglio in tutto e per tutto: tecnica, velocità e intuizione. In fondo Diego è sempre stato così: odio o amore. Tertium non datur.