Gli archeologi hanno scoperto delle prove che collegano delle antiche rovine scoperte in Israele a una chiesa perduta da tempo. Si pensa che la chiesa sia stata costruita sulla casa di due discepoli di Gesù.
Un pavimento a mosaico è stato scoperto durante uno scavo a El-Araj, il sito del villaggio biblico Betsaida. Il pavimento risale a più di 1.500 anni fa e ha fornito nuove prove che suggeriscono che il sito sia la posizione della leggendaria Chiesa degli Apostoli.
Le rovine di epoca bizantina sono state scoperte per la prima volta nel 2019. Gli archeologi del Kinneret Academic College of the Galilee hanno lavorato per diversi anni per capire se la struttura fosse quella della famosa chiesa.
Sebbene menzionata in diversi testi storici risalenti al 725 d.C., l’esistenza della Chiesa degli Apostoli è stata a lungo un mistero. Fino ad oggi vi è stata una mancanza di prove fisiche che ha portato molti a chiedersi se sia mai esistita realmente.
La chiesa perduta è in un’area vicino al mare di Galilea
Gli archeologi Steven Notley e Mordechai Aviam sono convinti che le rovine che hanno scoperto siano quelle della chiesa che si dice sia stata distrutta da un terremoto più di 1.200 anni fa, e affermano che la nuova scoperta del mosaico potrebbe fornire una prova inconfutabile.
“Abbiamo identificato una grande abside a est e scoperto due iscrizioni. Quella più piccola menziona un diacono e un progetto di costruzione. L’iscrizione più grande è un mezzo medaglione e parla del vescovo e della ricostruzione dell’edificio“. Ha spiegato Aviam.
La posizione della chiesa è in un’area vicino al mare di Galilea, dove si dice che Gesù abbia compiuto molti dei suoi miracoli, tra cui l’alimentazione di 5.000 persone e il camminare sull’acqua. Nei documenti storici si dice che la chiesa sia stata costruita sull’ex casa dei discepoli di Gesù, Pietro e Andrea.