Tra le tante notizie che girano in queste ore sul coronavirus, una su Whatsapp è particolarmente virale tra le mamme (e gli studenti): un presunto comunicato di Conte che avrebbe disposto la chiusura delle scuole in tutta Italia.
Da giorni ormai lo smartphone suona senza sosta con continui messaggi ufficiali, non ufficiali e tante bufale che girano intorno al coronavirus, come la ricetta dell’Amuchina.
Le notizie catastrofiche dei media e tutte queste informazioni hanno contribuito a creare una vera e propria psicosi tra i cittadini italiani.
Supermercati svuotati in tutta Italia, risse alla vista di un cinese o di qualunque essere umano con gli occhi a mandorla, sciacallaggio sui disinfettanti per mani.
Chiusura delle scuole in tutta Italia: la bufala che gira su WhatsApp
Quando ci sono episodi come quello del coronavirus l’attenzione alle notizie deve essere al massimo perché è molto facile trovarsi davanti a delle bufale.
Nei tanti messaggi che potrete ricevere nelle prossime ore nelle chat dell’app più usata al mondo, molto probabilmente ci sarà questo:
«Il presidente del consiglio Conte Giuseppe dispone la chiusura di tutte le scuole d’Italia di ogni grado e ordine per la grave e allarmante situazione che incombe sulla nostra nazione. Al fine di tutelare la salute nazionale e degli studenti fino al 5 marzo 2020 le scuole di ogni grado e ordine saranno chiuse. A breve uscirà la disposizione ufficiale sul sito del ministero. www.interno.gov.it».
La notizia è stata pubblicata anche da alcuni portali ma non c’è nessuna corrispondenza nei siti del Governo. La Regione Lazio ha dato la prima smentita ufficiale sulla sua pagina Facebook:
«Le notizie che stanno circolando riguardo alla presunta chiusura delle scuole e al divieto di manifestazioni pubbliche nel Lazio sono completamente prive di fondamento. Nell’invitare tutti ad arginare fake news che alimentano solo insicurezza nella popolazione, ribadiamo con forza che nella nostra regione non è stato segnalato alcun caso di infezione da coronavirus autoctono e che i casi individuati sono stati 3 in totale, di cui un paziente guarito e uno ormai negativo».
Come tante altre informazioni fasulle, anche questa bufala si sta diffondendo creando il panico nelle regioni non ancora toccate dal virus cinese. Il consiglio è di cercare sempre la fonte di origine.