Il testo base della proposta di legge sulle chiusure domenicali dei negozi è pronto da inizio febbraio: come mai non se ne parla più?
L’annuncio di Di Maio era chiaro: «Sicuramente entro l’anno approveremo la legge che impone ai negozi lo stop nei weekend e nei festivi».
L’intesa tra Movimento 5 Stelle e Lega sulle chiusure domenicali è stata raggiunta a febbraio e la proposta di legge è stata presentata in commissione Attività produttive della Camera.
Al momento è in corso il secondo ciclo di audizioni ma non pare ci sia l’intenzione ad accelerare i tempi neppure da parte del Movimento 5 Stelle.
Sicuramente prima dell’estate non arriverà il via libera visto che il calendario da qui all’estate è già stato delineato in commissione.
Sembra un provvedimento destinato a un binario morto. Secondo i vertici della Lega «è un tema troppo divisivo, non è all’ordine del giorno. Non se ne parla» .
Forse dopo le Europee l’agenda del governo è cambiata, visto che Di Maio riteneva il ddl sulle chiusure domenicali dei negozi ancora una priorità nelle scorse settimane.
In realtà pare che Salvini avesse avanzato dei dubbi già prima delle elezioni in Europa, ritenendo prioritarie altre questioni come la flat tax e il dl crescita.
Chiusure domenicali dei negozi: perché salta tutto?
Erano previste 26 chiusure domenicali dei negozi, lasciando aperti solo i negozi di vicinato e dei centri storici e gli esercizi legati alla vendita di auto e arredamenti.
Ma ad alzare la voce alla Camera nella giornata di ieri sono stati i centri commerciali che con le chiusure domenicali perderebbero il 18% del fatturato.
La grande distribuzione è quindi la prima a cercare di bloccare la legge proposta dal ministro del Lavoro Luigi Di Maio.
Inoltre a quanto riportato da Il Messaggero la Lega avrebbe commissionato in via riservata un sondaggio per capire cosa pensavano gli italiani.
I risultati ottenuti dimostrano che più del 50% degli italiani non sia d’accordo con le chiusure domenicali dei negozi.
Come correre ai ripari quindi? I lavoratori saranno comunque salvaguardati, infatti sul tavolo c’è la possibilità di intervenire sul salario.
I nuovi contratti prevedono una retribuzione bassa per il lavoro domenicale, quindi sarebbero previsti degli aumenti per i lavoratori.