Spesso i cibi nella dispensa vengono aperti e lasciati lì anche per molto tempo senza essere consumati. Ma si conservano?
Siamo portati a pensare che molti alimenti di uso comune possano durare in eterno ma in realtà non è così. Col passare del tempo infatti cambiano delle caratteristiche.
Fortunatamente non parliamo di variazioni che possano incidere sulla nostra salute ma solo sulle proprietà organolettiche.
Vediamo quindi a quale barattolo o pacchetto dobbiamo prestare attenzione e quale dei cibi nella dispensa dovremmo inevitabilmente buttare.
Cibi nella dispensa: quali buttare e quando
Spezie. Chi ama usarle per insaporire i piatti ne ha davvero tante e risulta difficile finirle in tempi brevi. L’ideale sarebbe usarle entro i tre mesi dall’apertura. Specie in quelle macinate o in polvere si avrà una perdita di sapore e aroma indicato spesso da una variazione di colore.
Riso. Uno dei cibi nella dispensa che non controlliamo. Col passare del tempo si modifica la superficie dei chicchi. Cambia quindi la capacità di assorbire acqua e si allunga i tempi di cottura. Meglio consumarlo in brevi tempi.
Farina. Ebbene sì anche la farina ha delle tempistiche di utilizzo. Quelle integrali, tipo 1 e 2 impiegano davvero poco tempo a diventare rancide o a formare le temutissime farfalline che invadono poi le dispense, Vanno consumate quindi entro uno e o due mesi. Mentre le farine bianche, più lavorate, arrivano a sei o otto mesi.
Caffè. Anche questo è uno dei cibi nella dispensa che non crediamo possa rovinarsi. Invece comincia a perdere le proprietà subito dopo la macinazione. È consigliato quindi consumarlo entro due o tre settimane. Inoltre è meglio conservarlo in frigo e nel sacchetto originale che permette ai gas che si formano di traspirare.
Lenticchie. Diciamo la verità tutti pensiamo che i legumi durino un eternità. Per le lenticchie non è così. Se non sono conservate in luogo fresco e asciutto, possono inglobare umidità. La conseguenza è un gusto acido. Devono essere consumate entro un anno.
Aceto. Non può andare a male ma c’è comunque un rischio. Essendo ricco di microrganismi può fermentare e creare una accumulo viscido di lieviti, che però è innocuo per la salute.
Bicarbonato. Non nuoce alla salute ma con l’andare del tempo perde di potenza ed efficacia e se usato come agente lievitante potrebbe non dare i risultati voluti.