La cimice assassina è un insetto cha appartiene alla famiglia Reduviidae e il suo nome scientifico è Rhynocoris iracundus.
Questo insetto non ha colori che gli permettono di mimetizzarsi, infatti il suo corpo è caratterizzato dai colori rosso e nero che si alternano.
Le sue dimensioni vanno da 1,2 cm a 1,6 cm. Ha 2 antenne nere che si schiariscono all’estremità, 3 paia di zampe e un paio di ali.
La cimice assassina è attiva in primavera ed estate e caccia le sue prede durante il giorno. Si ciba di insetti, ragni, api, vespe e scarafaggi.
Tra i suoi nemici naturali troviamo: la mantide religiosa, gli uccelli, i roditori e i ragni di grandi dimensioni.
Il nome di questo insetto velenoso deriva dalla modalità con cui si nutre, infatti uccide all’istante le sue prede sciogliendo i loro organi interni attraverso le sue tossine.
Quando la preda si avvicina, la cimice attende immobile e l’afferra. Attraverso il rostro appuntito inietta la sua tossina che paralizza e liquefà gli organi interni della vittima.
La cimice assassina è presente in gran parte d’Europa, Italia compresa e il suo habitat ideale sono le zone ricche di vegetazione. Si trova sia in collina sia in pianura, nelle siepi e nei prati.
Cimice assassina: cosa fare in caso di morso
Nonostante il suo aspetto poco rassicurante il morso della cimice assassina non rappresenta un pericolo mortale per l’uomo.
Questo insetto se infastidito o disturbato si difende pungendo e la loro puntura risulta molto dolorosa (un dolore più intenso di quello provocato da un’ape o una vespa).
La tossina che viene iniettata durante il morso, oltre al forte dolore, può provocare gonfiore che in genere sparisce dopo qualche ora.
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Se il gonfiore e il dolore fossero eccessivi meglio recarsi in ospedale per scongiurare allergie che potrebbero generare complicazioni.