L’eurodeputato leghista Angelo Ciocca prende una tavoletta di cioccolato turco e lo getta con veemenza sul pavimento del Parlamento europeo: “Turchia fuori dall’Europa”.
Un gesto di rabbia quello del leghista Angelo Ciocca che, durante una discussione al Parlamento europeo e al termine del suo intervento, getta in terra una scatola di cioccolato turco.
“Pazzesco, inaccettabile. Voi pensate, la scorsa plenaria, qui a Strasburgo, le autorità turche dispensavano cioccolato turco per chiedere al Parlamento europeo di riprendere la negoziazione, l’ingresso della Turchia in Europa”.
Sono le parole dell’eurodeputato della Lega che poi passa alle accuse: “A poche settimane di distanza non dispensano più cioccolato ma missili e bombe”.
L’europarlamentare Angelo Ciocca ricorda Megalizzi
Ciocca ricorda che la Lega è sempre stata contraria all’ingresso della Turchia in Europa e che, ancora oggi, continua a ripetere “no all’ingresso della Turchia in Europa; no a continuare a dare soldi dei contribuenti europei alla Turchia”.
Ma le accuse sono rivolte anche a questa Europa: “Non è stata in grado di governare le guerre economiche e commerciali e oggi addirittura finanzia la guerra turca”.
Durante il discorso ricorda Antonio Megalizzi, il giovane reporter italiano morto a ventinove anni nella strage dell’11 dicembre a Strasburgo.
“Non basta un minuto di silenzio, non basta intitolare un’aula del parlamento se poi si decide di finanziare una guerra che sta con l’Isis contro coloro che hanno combattuto il terrorismo”.
Poi brandisce la tavoletta di cioccolato e conclude l’intervento augurandosi che “tutti i colleghi che hanno ricevuto questa scatola di cioccolato, abbiano il coraggio di restituirla alle autorità turche con le mani sporche di sangue”.
Ed è a questo punto che, abbandonata la sua postazione, si dirige verso il presidente e getta con forza la scatola per terra.
Un gesto che ha sconvolto e irritato il presidente di turno Mairead McGuinness, che replica: “Torni al proprio posto, questa è un’aula del Parlamento in cui si discute e non si buttano oggetti in giro […]. Noi siamo non violenti, questo è inaccettabile e non è necessario gridare”.