Sempre più persone prestano attenzione all’ambiente e dall’America arriva la soluzione post-morte eco sostenibile: il compostaggio umano.
Recompose è una società americana che ha lanciato una proposta alternativa alla sepoltura a terra e alla cremazione: la riduzione organica naturale.
Ieri, a Seattle, in occasione dell’American Association for the Advancement of Science, l’azienda ha portato uno studio pilota su volontari deceduti. I risultati mostrano che il processo di compostaggio umano produce un terreno biologicamente sicuro.
Il primo stabilimento al mondo aprirà a febbraio 2021 nello stato di Washington, l’unico al momento che ha legalizzato questa pratica alternativa.
Compostaggio umano: da dove nasce l’idea e come funziona
L’idea è venuta in mente tredici anni fa a Katrina Spade, fondatrice e amministratrice delegata di Recompose.
«Quando morirò, a questo pianeta che mi ha protetto e sostenuto per tutta la mia vita, non dovrei restituire ciò che mi è rimasto?», ha affermato Spade in un’intervista alla BBC.
Come funziona. Non è una semplice decomposizione ma una riduzione organica naturale che segue un determinato processo biologico.
Il corpo è introdotto in un contenitore di acciaio riutilizzabile insieme a trucioli di legno, erba medica e paglia. Umidità e rapporto tra anidride carbonica, azoto e ossigeno sono controllati in modo da creare le condizioni perfette che permettono ai microbi termofili di attuare questo “compostaggio umano”.
Lo studio pilota ha mostrato che in circa 30 giorni tutta la salma è trasformata in compost, inclusi ossa e denti. I materiali non organici, come protesi o pacemaker, vengono sottoposti a screening e riciclati.
Inoltre è emerso che il compost ottenuto ha una bassa presenza di batteri coliformi, indicatore di sicurezza biologica.
Impatto ambientale. Il processo di compostaggio umano è molto più sostenibile delle altre alternative. Lynne Carpenter-Boggs, professore di scienze del suolo e agricoltura sostenibile presso la Washington State University e consulente di Recompose, afferma che il processo utilizza un ottavo dell’energia impiegata per una cremazione.
Costi e cosa fare del terreno. A fine processo i cari del defunto otterranno circa un metro cubo di terreno che potranno portare a casa. I costi si aggirano intorno ai 5.000 euro (5.500 dollari). Foto: YouTube e Pixabay