Vincenzo Boccia, leader di Confindustria dichiara : “L’Italia è ferma e manca il lavoro” e Di Maio è concorde con le sue affermazioni.
Il Centro Studi della confederazione ha corretto a 0% la crescita del paese nel 2019, e scoppia la polemica a distanza fra i vicepremier Salvini e Di Maio.
Boccia prosegue : “È una manovra di bilancio poco orientata alla crescita: un progressivo crollo della fiducia delle imprese rilevato da marzo 2018 in poi…”
Di Maio ha sottolineato la consapevolezza di un rallentamento generale e importante sia all’interno della Ue sia come effetto della guerra dei dazi.
Confindustria: polemiche tra Di Maio e Salvini
Salvini commenta: “Verranno smentite clamorosamente dai fatti. È pieno di gufi. Ci hanno sempre cannato in passato”.
Di Maio risponde a Salvini: “Le preoccupazioni di Confindustria sono le nostre. Confindustria non è un gufo e l’epoca dei gufi era quella di Renzi”.
Uno dei maggiori nodi nel 2019 riguarda il lavoro che non vede l’inversione di tendenza nei contratti: quelli dei lavoratori dipendenti sono fermi.
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Si aggiunge inoltre il calo di richiesta di lavoratori a termine, spiega il Centro studi di Confindustria.
Il 2018 si può definire in due periodi: nei primi 6 mesi l’occupazione è cresciuta di 198.000 unità, mentre nel secondo semestre è calata di 84.000.
Nel 2019 l’occupazione resterà sostanzialmente stabile a +0,1%, e aumenterà dello 0,4% nel 2020. Queste sono le previsioni.
La Confederazione dell’industria getta benzina sul fuoco anche a proposito del deficit italiano e del debito pubblico alle stelle.
Il rapporto deficit /PIL resterà al 2,6% anche nel 2020, cioè +0,6% in più rispetto ad Ottobre 2018.
Invece il debito pubblico tocca nel 2019 quota 133,4%, circa 2,7% in più rispetto alle ultime previsioni di Confindustria per assestarsi al 133,6% nel 2020 !
L’opposizione politica e l’opinione pubblica sono in ansia a proposito della prospettiva “recessione” nel 2019.
Il centro studi di Confindustria conclude che occorre alla svelta un cambio di passo nell’economia nazionale perché non è orientata alla crescita.
Conte rassicura sul futuro dell’Italia
Il presidente Giuseppe Conte rassicura sul futuro dell’Italia: “Abbiamo tutte le ragioni per stare tranquilli e guardare serenamente al futuro. L’Italia ha solide fondamenta”.
Il premier rilascia questa dichiarazione ai giornalisti al Senato, dopo il voto finale sul Decretone che regola Reddito di Cittadinanza e Quota 100 sul fronte pensioni.
Conte continua che l’Italia in questo momento ha bisogno del contributo di tutti, di una nuova stagione di operosità nel presente e di fiducia nel futuro.
Sono le due direttrici lungo le quali tutto il Governo è incessantemente al lavoro e su cui stanno costruendo concretamente il cambiamento del Paese.
La solidità finanziaria dell’Italia non è in discussione. Le fondamenta dell’economia del nostro paese sono estremamente solidi: lo dimostrano l’alto livello di risparmio privato.
Inoltre il livello di indebitamento delle famiglie resta al di sotto della media fatta registrare da molti partner europei e internazionali.