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Le conseguenze del lockdown: «Sono a casa con ansia e depressione»

Ansia e depressione, ecco quello che stanno vivendo migliaia di persone per colpa del lungo lockdwon.

Ad Agorà, programma in onda su Rai due, hanno mostrato un sondaggio: la grande maggioranza di persone intervistate ha dichiarato che non è tornata a bere e a mangiare fuori la sera.

Il sondaggio è stato poi condiviso sui social. Tra i commenti c’era quello di Mariapia: “Sicuramente mancano i soldi, ma andare a mangiare tra mascherine, guanti, distanziamento, sanificazione e con la paura che a un minimo passo falso ti fanno la multa ti passa la voglia e mi sto a casa”.

Un sentimento, quello espresso da Mariapia, condiviso da molti italiani. Il post è stato commentato anche da Monica, che scrive: “No, non sono andata a consumare nei ristoranti”.

“Sono a casa a causa di disturbi di ansia e depressione”

E ancora: “Ho preso solo due caffè al bar. Esco di casa solo per necessità. Non riesco ad adattarmi con tutto ciò che incontro fuori dalle mura di casa”.

Monica ha lavorato “per tutto il periodo di chiusura, compreso la seconda fase e l’inizio della terza” come “cassiera di un supermercato”.

Poi la parte che mi ha colpito: “Adesso sono a casa a causa di disturbi di ansia e depressione”. Già, perché i danni di questo lockdown non riguardano soltanto le persone recluse in casa, ma anche quelle che lavoravano.

Le ripercussioni del lockdown

Il 22 aprile il presidente della Sip (Società italiana di psichiatria) Enrico Zabalda commentava così sul Messaggero le ripercussioni del lockdown: “Ciò che ci si aspetta è un’ondata di ansia post-traumatica, legata a ciò che abbiamo vissuto specie per i lutti, le perdite e per il danno economico, tema che sta diventando molto importante. Questi possono essere fattori alla base di ansia e depressione”.

Ed è esattamente quello che stiamo vivendo, grazie alle misure adottate dal Governo e che ancora oggi, nonostante l’evidente discesa del virus, terrorizzano le persone. Monica è solo un esempio.

Mi chiedo chi ascolterà questa signora? Chi le dirà che non esiste una “nuova normalità” come vorrebbero farci credere? Ho pensato di contattarla, non sono un medico ma forse due parole di conforto le faranno bene. Governo e mass media sono troppo impegnati a terrorizzarla.

A chi ha letto questo articolo, incuriosito dal titolo o perché sta vivendo le stesse paure della signora Monica, dico di non farsi ingannare o terrorizzare, ma piuttosto di reagire. Tornate a vivere come avete sempre fatto. Ci vediamo in giro.