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Controlli fiscali a tappeto da giugno: governo cancella la proroga di 2 anni

Ancora una volta a rimetterci saranno gli italiani. Non bastava la crisi, adesso l’Agenzia delle Entrate ha comunicato che dal primo giugno ricominceranno i controlli fiscali a tappeto.

Nella completa e crescente disperazione di tanti imprenditori e partite IVA, è in arrivo un’altra batosta oltre a quella presa dalla situazione di emergenza.

Nel decreto Cura Italia era prevista una proroga di due anni dei termini di accertamento. Certo non era una cancellazione ma sicuramente avrebbe dato respiro a qualche imprenditore.

Questa proroga è stata però cancellata dal maxi-emendamento approvato in Senato durante la conversione in legge.

Giugno: in arrivo controlli fiscali a tappeto

Ha fatto l’annuncio il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini nel corso di una audizione in Commissione Finanze e Attività produttive della Camera dei Deputati.

L’agenzia fiscale si era auto-imposta il 31 maggio come data di termine della sospensione delle attività per i controlli fiscali.

Adesso Ruffini ha dichiarato che dal primo giugno 2020 l’Agenzia delle Entrate riprenderà le ispezioni a cascata se non ci saranno nuove disposizioni dal governo.

Nella relazione che ha letto durante l’audizione, Ruffini ha affermato inoltre: «A inizio giugno anche l’Agenzia delle Entrate-Riscossione dovrà riprendere le attività».

«Si renderà innanzitutto necessario produrre e avviare al processo di notifica le cartelle di pagamento relative ai ruoli consegnati dagli enti creditori nei mesi di febbraio e marzo 2020 (circa 3 milioni). Analogamente andrà ripreso l’invio, attualmente sospeso fino al 31 maggio 2020, degli altri atti di riscossione», ha aggiunto.

Le cifre stimate parlano di oltre 8,5 milioni di cartelle fiscali che saranno recapitate entro dicembre 2020. Inoltre ripartiranno dai 3,7 milioni di atti che erano in stand-by in questi mesi di emergenza.

A quanto pare non è bastata la confusione creata dal governo con l’indennità Covid che non è arrivata a tutti i liberi professionisti richiedenti o i prestiti fino a 25mila euro che le banche non erogano per difficoltà burocratiche.

Imprenditori e partite Iva si trovano senza liquidità e dovranno prepararsi a un giugno di fuoco tra ripartenze dei versamenti ed eventuali cartelle inviate dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Foto: Facebook