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Coronavirus in Africa, a La7 si ride: «Virus non prendono barconi ma aerei»

Dopo il primo caso di coronavirus in Africa, la virologa Ilaria Capua torna a parlare a La7 e spiega le possibili conseguenze del contagio avvenuto nel continente.

Questo pomeriggio, ospite a L’aria Che Tira, programma di La7 condotto dalla giornalista Myrta Merlino, è intervenuta la scienziata e virologa Ilaria Capua.

L’argomento è il coronavirus e le possibili complicazioni dopo la recente notizia di un contagio in Africa. Secondo la dottoressa il problema principale è dovuto a una struttura sanitaria debole.

“Questa non è una malattia che dà sempre dei sintomi gravi anzi, molto spesso dà dei sintomi molto lievi e, per questo, la devi proprio andare a cercare”.

Coronavirus in Africa

Non avendo un buon sistema di sorveglianza non è difficile capire che un contagio importante nel continente africano potrebbe avere conseguenze molto serie.

“L’Africa non ha certamente lo stato sanitario che possiamo dire di avere nel mondo occidentale ed è possibile che la malattia si manifesti in maniera più grave. Una circolazione incontrollata in Africa rappresenta certamente una fase di espansione del virus”.

La conduttrice apre una parantesi politica e riferisce in studio un’affermazione di Matteo Salvini. Il leader della Lega ha detto che, in caso dovesse sbarcare qualche immigrato contagiato dal virus, denuncerà il ministro dell’Interno per attentato alla salute pubblica.

In studio si è ironizzato sulle dichiarazioni di Salvini e poi è intervenuta la virologa. “Nell’epoca della globalizzazione le malattie infettive non si diffondono di certo con i barconi ma con gli aerei e gli spostamenti di massa delle persone”.

Insomma, secondo la dottoressa il problema non è un barcone con quindici disperati a bordo. Affermazione legittima, ma che abbiamo difficoltà a comprendere.

Un virus è un virus e può arrivare tramite una sola persona, dieci o mille. Contano le probabilità, certo, ma pensare che quindici persone (e sappiamo benissimo che sono molte di più) non possano costituire un problema rispetto al contagio non è proprio il massimo della prevenzione.

La stessa Cina ci insegna che la prevenzione è importante. Chiunque arrivi nel nostro Paese da territori in cui è presente il coronavirus dovrebbe sottoporsi a visita. Si tratta di responsabilità. Foto: L’aria Che Tira – La7