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Coronavirus: forse origine da animali selvaggi vivi nei mercati cinesi. Video

Tra i possibili responsabili della diffusione del coronavirus ci sono koala, cuccioli di lupo, serpenti e altri animali selvatici venduti come cibo nel mercato di Wuhan in Cina.

Il mercato del pesce di Wuhan era stato chiuso già a fine dicembre dopo i primi casi di contagio da coronavirus tra i dipendenti.

Mercoledì lo hanno esaminato per cercare di far luce su questo virus che ha messo in allerta la sanità mondiale.

Gao Fu, direttore del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie, ha dichiarato che le autorità ritengono che il virus provenga probabilmente da «animali selvatici nel mercato ittico».

Coronavirus e animali selvatici: nel mercato koala, serpenti e cuccioli di lupo

La notizia, uscita sul South China Morning Post e poi ripresa dal quotidiano britannico Daily Mail, ha scatenato un bel po’ di polemiche sui social.

Le autorità, dopo l’ispezione, hanno trovato ben otto bancarelle che vendevano animali selvatici vivi e hanno controllato la loro licenza.

In Cina è legale la vendita di un certo numero di specie selvatiche, mentre per altre specie il commercio è severamente vietato.

Una delle bancarelle presenti nel mercato, “Wild game animal Husbandry for the masses“, vendeva un’ampia varietà di animali selvatici vivi.

Nel listino prezzi, ripreso da Dazhong Dianping, una popolare app di valutazione e gradimento in Cina, erano presenti circa 110 animali selvatici. Tra questi: pipistrelli, volpi, cuccioli di lupo, koala, serpenti e molti altri.

Coronavirus
Foto: Twitter e Wikipedia

La dicitura sotto al listino del venditore del mercato di Wuhan riportava la scritta: «Macellati di fresco, congelati e consegnati a casa tua».

Questa notizia ha scatenato non poche discussioni sui social per gli animali selvatici presenti sulla lista, come i koala, che invece in Australia stanno cercando disperatamente di salvare.

Le autorità hanno avanzato l’ipotesi di una possibile modificazione del virus tra gli animali selvatici vivi presenti nel mercato.

A quanto pare infatti un nuovo studio sul coronavirus 2019-nCov, pubblicato sul Journal of Medical Virology, indicherebbe il serpente come «il più probabile animale selvatico serbatoio del virus 2019-nCoV».

Il nuovo virus sarebbe quindi una mix di coronavirus preveniente dai pipistrelli e dai serpenti. Questi ultimi lo avrebbero poi veicolato agli esseri umani, dove il virus avrebbe acquisito la capacità di trasmettersi da uomo a uomo.