Il tema mascherina è ancora molto discusso tra medici e scienziati: alcuni insistono sulla dannosità, altri sull’utilità di questo tipo di protezione.
Abbiamo già trattato alcuni aspetti riguardanti l’uso delle mascherine, come l’ipercapnia o il fatto che il virus, essendo nanoscopico, riesce a passare attraverso le fibre.
L’argomento sembra tornato alla ribalta con alcuni video che dimostrerebbero, con strumenti specifici, cosa succede a chi indossa una mascherina.
Livelli di ossigeno tra bocca e mascherina
Secondo OSHA (Occupational Safety and Health Administration), che fa parte del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti, il livello minimo di ossigeno nell’aria respirabile deve essere del 19,5%.
Partendo da questo requisito sono stati fatti dei test per verificare che effettivamente fosse rispettato questo valore indossando una mascherina.
Una delle persone che ha sollevato il problema della privazione di ossigeno a causa di questi dispositivi di protezione è il senatore dello stato dell’Ohio Nino Vitale.
In un video mostra diverse rilevazioni fatte all’aria aperta con un esplosimetro che misura, mediante un sensore, il livello di ossigeno in un determinato ambiente.
https://www.facebook.com/PeopleOfHealth/videos/295438041657483/?v=295438041657483
Il senatore ha mostrato il livello di ossigeno nell’ambiente che risultava al 20.9%. Subito dopo ha svolto alcune misurazioni dentro diversi tipi di mascherine ottenendo come risultati: 17,0% con quelle di stoffa, 18,1% con un modello N95 e 17,6% con una mascherina chirurgica.
Vitale ha affermato a completamento del test: «Chiunque può fare questo test e verificare come scendono pericolosamente i livelli di ossigeno».
Un altro video mostra un test simile ma con un apparecchiatura diversa che misura la qualità dell’aria (ossigeno e altri gas pericolosi).
Prima viene posto il rilevatore vicino alla bocca e il valore registrato dall’apparecchiatura mostra il 20,5% di ossigeno.
Poi viene ripetuto il test indossando la mascherina e il livello di ossigeno scende rapidamente al 17,4%.
Livelli tossici di anidride carbonica
Non è da sottovalutare anche il problema dell’aumento della CO2 nel sangue che è inevitabile con l’uso della mascherina.
Questo induce il nostro organismo ad andare incontro a vari sintomi a seconda della concentrazione di anidride carbonica nell’ambiente.
Il livello di 250-300 ppm è considerato normale, 350-1.000 ppm è tipico degli spazi occupati con un buon ricambio dell’aria.
Salendo di concentrazione si possono manifestare i primi sintomi. A 1.000-2.000 ppm potrebbe subentrare sonnolenza, tra 2.000 e 5.000 ppm possono verificarsi fiato corto, fame d’aria, scarsa concentrazione, stato confusionale, tachicardia e lieve nausea.
Oltre i 5.000 ppm potrebbe verificarsi tossicità o privazione di ossigeno con perdita di sensi e svenimento.
Del Bigtree ha effettuato un test con suo figlio con diversi dispositivi di protezione. I risultati sono stati: oltre 8.000 ppm sia con una mascherina N95 che con una chirurgica. Con una protezione in stoffa i valori salgono oltre 9.000 ppm di CO2, mentre con la visiera i valori non superano 1.500 ppm.
Sul web è possibile trovare altri video in cui viene utilizzato un saturimetro che sembrerebbe invece non dare grandi variazioni.
Speriamo che chi ha le giuste competenze possa approfondire la questione e smentire o confermare definitivamente questi dati.