HomeNotizieDaisy Osauke: ecco che fine ha fatto dopo un anno dall'aggressione subita

Daisy Osauke: ecco che fine ha fatto dopo un anno dall’aggressione subita

Daisy Osauke, promessa dell’atletica italiana, dopo l’aggressione di un anno fa, si è ripresa alla grande e ha portato a casa un bel po’ di soddisfazioni.

Daisy Osauke, 23 anni per 180 centimetri di altezza, è una discobola e pesista italiana nata in Italia da genitori nigeriani ed è primatista italiana under 23 del lancio del disco.

La ragazza ha avuto una vita costellata di difficoltà, prima tra tutte la situazione penale del padre, Iredia Osauke, condannato a 5 anni per due tentati omicidi ma non solo.

Il giudice lo ha ritenuto responsabile nel 2002 dello sfruttamento di alcune donne che faceva prostituire per strada. In quell’inchiesta anche la madre di Daisy aveva avuto un ruolo primario.

Magdalyne Albert meglio conosciuta come Lovely, svolgeva la parte di “maman”, la donna cioè che gestisce le schiave del sesso all’interno della criminalità nigeriana.

L’anno scorso l’ennesimo problema: Daisy, subì un’aggressione nella notte da un gruppo di giovani mentre rincasava a Moncalieri.

I ragazzi le ferirono un occhio lanciandole contro un uovo e questo le ha provocato una lesione corneale. Per fortuna nessun danno è risultato irreversibile.

Daisy: “Mi raccomando fate sport, lo sport può salvarvi la vita”

Un anno dopo Daisy ha vinto la medaglia d’oro nel lancio del disco all’Universiade di Napoli 2019 e ha anche battuto il suo primato personale.

La ragazza ha detto che questa medaglia conta moltissimo per lei e per il suo gruppo: uno dei suoi obiettivi era quello di iniziare alla grande questo 2019 sportivo.

Il suo augurio è che la gente si ricordi di lei come sportiva, non per le brutte vicende legate alla sua aggressione.

Il fatto, strumentalizzato politicamente, l’ha connotata come un’aggressione a sfondo razzista. La bagarre aveva fatto intervenire anche il Vicepresidente del consiglio Matteo Salvini.

Daisy si augura che chiunque, soprattutto i giovani, possano avvicinarsi allo sport, perseguendo qualunque disciplina con passione e dedizione.

Lei è convinta che senza gli allenamenti, le gare, gli impegni, non sarebbe qui in questo momento. È stata una vera e propria benedizione dal cielo che l’ha salvata da cattive frequentazioni.