Dazi in Europa ma per gli Stati Uniti è crescita costante e disoccupazione da record: ai minimi da cinquant’anni. La politica economica di Donald Trump funziona.
Durante la sua campagna elettorale è stato massacrato da buona parte del mainstream americano, gli stessi che subito dopo la vittoria non avrebbero scommesso un solo dollaro sulla rinascita economica degli Stati Uniti, e invece…
Donald Trump non solo è diventato il presidente degli Stati Uniti d’America, una delle nazioni più potenti del pianeta, ma è riuscito con la sua politica a portare il tasso di disoccupazione al 3,5%: il livello più basso dal 1969.
L’economia americana ha registrato un leggero rallentamento rispetto all’anno precedente in questo stesso periodo ma, nel mese di settembre, ha creato 136.000 nuovi posti di lavoro.
Trump vince la sfida economica ma sui dazi non arretra
Una sfida, quella di Trump, che almeno sul piano economico sembra sbaragliare tutti i pronostici. Ecco il suo commento in un tweet:
“Il tasso di disoccupazione al 3,5% ai minimi da 50 anni. Wow America, lascia che il tuo presidente venga messo in stato di accusa (anche se non ha fatto nulla di sbagliato!)”.
I dati confermano una crescita costante evidente già dal mese di luglio, con un Pil cresciuto del 25% e un tasso di disoccupazione sceso a maggio al 3,6%. La follia Trumpista funziona e fa storcere il naso a molti.
Noi invece dobbiamo fare i conti con una bella tegola, quella dei dazi. Una vicenda nata da una disputa legale tra Airbus e Boeing, le due più grandi aziende costruttrici di aeroplani al mondo.
A pagarne le conseguenze, oltre a una serie di prodotti tecnologici del settore aeronautico realizzati in Regno Unito, Francia, Germania e Spagna, anche prodotti del settore agro-alimentare italiano.
I dazi sui prodotti alimentari saranno del 25% e partiranno dal prossimo 18 ottobre. Riguarderanno una serie di alimenti come il parmigiano, il pecorino e il prosciutto.
“Confidiamo di poter ricevere attenzione da parte di un nostro tradizionale alleato, gli Stati Uniti, su quelle che sono alcune nostre produzioni che riteniamo veramente strategiche nell’ambito del commercio internazionale”, ha detto il Presidente del Consiglio Conte dopo l’incontro con il segretario di Stato americano Mike Pompeo.