L’ex attivista del Movimento cinque stelle Alessandro Di Battista ha rilasciato un’indiscrezione che riguarda Pier Ferdinando Casini.
“Le elezioni sono finite ed una schiera di politici professionisti o aspiranti tali pensa esclusivamente alle elezioni del 2023. D’altronde i palazzi sono la loro unica ragion di vita e sarebbero disposti a vender la madre pur di continuare a starci dentro”.
Inizia con queste parole un lungo commento di Alessandro Di Battista a margine del voto sulle elezioni amministrative.
“La parola d’ordine di oggi è: alleanza” ha commentato. “Alleiamoci per battere gli altri. Con gli “altri” sostengono il governo Draghi ma fa poca differenza. È la politica politicante, bellezza!” ha commentato.
Alessandro Di Battista: “La politica oggi è morta”
Secondo Dibba la politica di oggi ha allontanato milioni di italiani dalle urne. E in effetti il vero vincitore di queste ultime votazioni è proprio l’astensionismo.
Si ritrovano “tutti insieme appassionatamente. Insieme stanno regalando MPS a Unicredit, insieme hanno votato la riforma della giustizia cara ai ladri”.
Poi l’indiscrezione su Pier Ferdinando Casini: “Insieme stanno pensando di eleggere Casini Presidente della Repubblica (mi è arrivata questa voce dall’interno e mi hanno detto di non dirlo a nessuno. Io lo dico nella speranza di bruciarlo)”.
Nel suo post Di Battista ha voluto elencare una serie di scelte che hanno caratterizzato il “Governo dei migliori”.
La guerra in Afghanistan, il ritorno delle trivelle: “Insieme eviteranno di cambiare la legge elettorale per permettere, ancora una volta, ai capi partito di scegliersi i servitori parlamentari”.
Il ritorno alla politica?
Un quadro generale che non esita a definire desolante e motivo per il quale milioni di italiano hanno scelto di non andare a votare.
“Penso si possa fare “politica” al di fuori dei palazzi – ha continuato – battagliando per i nostri diritti senza pensare alla convenienza personale. Io nelle prossime settimane lo farò”.
Un invito rivolto a tutti quelli che vogliono “denunciare i conflitti di interesse in MPS, lo strapotere dei fondi di investimento, l’impoverimento della classe media, l’abbandono dei padri separati, l’accentramento di potere mediatico (gruppi editoriali), finanziario (fusioni), politico (cartelli elettorali)”.
Non sarà che Dibba vuole iniziare a contare i suoi in previsione di un nuovo Movimento politico tutto suo? Chissà.
“Vediamo in quanti saremo ad impegnarci – ha chiesto – ad alzare la testa, a fare proposte, a “urlare” ciò che oggi viene insabbiato per non disturbare i manovratori. E poi vedremo…”.
Nel suo post non sono mancate accuse verso il M5S, che potremmo sintetizzare in queste poche righe: “Oggi l’alleanza con il PD non è più una scelta. È una necessità per qualcuno e per la sua poltrona. Erano francescani, oggi sono “franceschini”…“. Foto: YouTube